Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Capri l’overtourism è un problema, ora anche altre località turistiche chiedono interventi. La stagione 2024 per l’isola azzurra sta per entrare nel suo conto alla rovescia rappresentato dal Carnevale trascorso da qualche giorno e che, a proposito, ha visto in piazzetta e per le strade ad ammirare la sfilata dei carri allegorici allestita dagli studenti dell’Istituto “Axel Munthe”, anche turisti della cosiddetta bassa stagione, in particolare asiatici. Sul tavolo, problema urgente più che mai per Capri, c’è il sovraffollamento turistico, alias overtourism che già l’Organizzazione mondiale del turismo ha definito come “l’impatto del turismo su una destinazione, o parti di essa, che influenza eccessivamente e in modo negativo la qualità della vita percepita dei cittadini e/o la qualità delle esperienze dei visitatori”. E proprio nelle scorse ore un appello a intervenire in tal senso è arrivato anche dalle Cinque Terre, che così come già fatto anche da Venezia, e in tempi recenti dall’intera regione della Sardegna, chiedono nuove strategie che possano consentire di visitare le località italiane più belle e affascinanti, ma senza che ciò ricada in maniera sempre più negativa sulla qualità, sia della vita della popolazione ospitante che della percezione della propria vacanza da parte dell’ospite. Sull’argomento già da tempo la delegazione dell’isola di Capri dell’Unione Nazionale Consumatori guidata da Teodorico Boniello aveva attivato un simbolico campanello d’allarme. “È vero che i numeri di visitatori sono da record – questa l’analisi del delegato isolano dell’Unione Consumatori ma è anche e soprattutto vero che i problemi per i cittadini (dal cameriere al pensionato, dal professionista allo studente etc..) sono di conseguenza aumentati, soprattutto nell’utilizzo dei servizi pubblici: trasporti, sanità, ma anche per i prezzi blu nei negozi di vicinato e nella gestione di vita dell’ordinario”.