Anna Maria Boniello. Capri – La giornata di protesta sui trasporti marittimi a Capri è iniziata ieri alle prime luci dell’alba quando, alle 6 in punto, il parroco di Capri, Don Carmine Del Gaudio ha fatto suonare a lungo le campane della chiesa di Santo Stefano, facendo riunire i capresi in piazzetta, che poi si sono riversati a Marina Grande nella piazzetta antistante la Funicolare, luogo scelto come punto di incontro per i capresi ed anacapresi. Primi a presidiare il porto i rappresentanti dei Forum dei Giovani di Capri ed Anacapri, promotori della manifestazione, coordinati da Roberto Bozzaotre e Luca Della Femina, assieme ai rappresentanti delle istituzioni, I due primi cittadini dell’isola Ciro Lembo e Franco Cerrotta, che con le amministrazioni hanno appoggiato la protesta, la cui scintilla è scattata a causa degli ultimi adeguamenti tariffari sui prezzi dei mezzi veloci delle compagnie private e sull’abolizione per quanto riguarda le corse residuali, ovvero quelle non previste dai servizi minimi previste dall’Assessorato ai Trasporti. E le murate frangiflutti del porto di Capri sono state tappezzate di striscioni di protesta di coloro che si sono autodefiniti “indignati” capresi, che tramite slogan forti hanno voluto dire no alla sortita delle compagnie di navigazione. Momenti di tensione all’arrivo del primo aliscafo da Napoli, l’Altair della Snav, giunto nel porto pochi minuti prima delle 8.00 di mattina. I manifestanti, circa 500 a quell’ora, hanno presidiato gli ormeggi del porto e sono volate in mare tutte le passerelle mobili utilizzate per gli sbarchi, mentre un altro gruppo di dimostranti, a bordo a barche e gommoni, con manovre azzardate si è portato sotto la prua dell’aliscafo, impedendogli di avvicinarsi alla banchina. Intanto una squadra di poliziotti cercava di fronteggiare l’invasione di manifestanti sui moli con uno sbarramento tra urla e qualche spintone con i dimostranti, mentre l’aliscafo, vista l’impossibilità di ormeggio, è stato costretto a fare rotta nuovamente verso Napoli con i passeggeri a bordo. Da terra intanto slogan partivano dal coro di manifestanti che man mano aumentavano di numero. Cori che si sono trasformati in applausi rendendo completamente diverso lo scenario all’arrivo del maxitraghetto Caremar, che poco dopo le nove ha lanciato l’ancora per attraccare al molo principale.
[nggallery id=55
]
La stessa scena si è ripetuta all’arrivo della nave veloce della Caremar intorno alle 10. Durante il corso della mattinata un altro aliscafo Volaviamare proveniente da Sorrento è stato costretto a fermarsi appena fuori dal porto e a rifare rotta verso la penisola sempre per l’occupazione delle banchine e dello specchio d’acqua del porto di barche e natante. La domenica calda per l’isola azzurra poi è proseguita tranquillamente sino all’arrivo, dopo le 12, di una corsa speciale della Caremar, richiesta dall’Assessorato Regionale, per decongestionare il porto napoletano di Calata di Massa, e fare giungere sull’isola passeggeri che da Napoli dovevano giungere a Capri. Nonostante fosse una nave Caremar, essendo fuori la scaletta prevista, i manifestanti hanno protestato da terra impedendo l’attracco, costringendo la Driade a tornare nel porto napoletano. Solo a quel punto si sono vissuti momenti di tensione fra Forze dell’Ordine e manifestanti ma fortunatamente ha prevalso il buon senso e la manifestazione è rientrata nella norma. In seguito è sbarcato regolarmente il traghetto veloce della Caremar, come da piano orari, da quale sono sbarcati altri 20 agenti della squadra mobile in tenuta antisommossa, che si sono aggiunte ai dieci già presenti. A coordinare l’ordine pubblico per l’intera giornata il vicequestore aggiunto dirigente del locale Commissariato di Capri Maria Edvige Strina e i suoi agenti. La protesta è continuata pacificamente fino al tardo pomeriggio, con i manifestanti che hanno lasciato il porto, e da lontano hanno assistito alla partenza delle navi Caremar per Capri e Sorrento.
Il Parroco don Carminedel Gaudio AMB. Le campane a distesa hanno suonato alle sei in punto su indicazione del parroco di Capri Don Carmine del Gaudio che spiega che : “la richiesta mi è arrivata dagli stessi fedeli ed è stata da me accolta subito anche per far sentire la vicinanza della chiesa alla comunità locale.” In contemporanea alle campane della Chiesa di Santo Stefano i rintocchi si sono avuti anche ad Anacapri, dove Don Daniele Pollio, parroco della Parrocchia di Santa Sofia ha fatto suonare a distesa le sue campane. “Un gesto significativo –spiega Don Carmine del Gaudio – per dimostrare che le istituzioni ecclesiali sono e saranno sempre vicine alla popolazione quando vive momenti delicati e difficili come quello di questi giorni.” |
Alessandro Preziosi CAPRI – Alessandro Preziosi attore famoso e considerato caprese doc arrivato sul porto di Marina Grande con camicia di lino su costume da bagno incuriosito dalla folla di isolani ha lasciato il buen retiro de “Lo Smeraldo” lo stabilimento balneare alle spalle del porto dove si stava concedendo una domenica di relax per parlare con gli “indignati” che manifestavano sulla banchina di Marina Grande.
|