Anna Maria Boniello. Capri – Il punteruolo rosso, il micidiale parassita delle palme, continua a mietere vittime sul territorio dell’isola di Capri. Questa volta ad essere stata attaccata dal vorace insetto è stata una antica palma nei Giardini della Flora Caprense, il cuore verde del centro storico di Capri, dove sono coltivate tutte le specie della flora isolana, da qui il nome dato al giardino pubblico. Ieri, il personale specializzato del Comune ha dovuto abbattere la palma, che mostrava i segni della malattia con la forma “ad ombrello” assunta dai rami. Una misura drastica ma l’unica via percorribile per mettere un freno all’infestazione, che inesorabilmente sta attaccando tutte le palme dell’isola. Una varietà botanica caratteristica del paesaggio di Capri, che rischia di scomparire definitivamente dal panorama locale, a seguito dell’attacco del parassita, dal nome scientifico di Rynchophorus ferrugineus. Un insetto originariamente non tipico del nostro ecosistema, ma proveniente dall’Asia. Da alcuni anni, a seguito dell’importazione illegale di esemplari di Palme, il parassita ha proliferato in Europa, ed in particolare le coste meridionali d’Italia hanno subito le maggiori conseguenze, e dal 2005 la Campania è stata invasa dal punteruolo. A Capri la situazione è peggiorata drasticamente durante quest’ultimo anno, tanto da costringere i giardinieri del Comune ad abbattere esemplari altissimi ripresi in tante foto e cartoline d’epoca, da quella dei due Golfi, nel Parco del Quisisana, lungo i tornanti di Tuoro. E probabilmente potrebbero essere abbattuti anche i simboli dell’industria turistica caprese, le grande palme, che danno il nome all’ albergo più antico dell’isola, ex Locanda Pagano, proprio per i due esemplari che troneggiano all’esterno della caratteristica costruzione, con una di queste che recentemente è stata oggetto di un’attenta operazione di potatura proprio con l’intento di scongiurare l’azione nefasta del punteruolo.