Fonte: ilmattino.it
di AnnaChiara Della Corte
Ultimi giorni per visitare la mostra “Bye Bye Home Sweet Home” alla Certosa di San Giacomo, in collaborazione con la Direzione regionale Musei Campania, in corso fino al 13 ottobre. “Paesaggio interiore” è il tema scelto quest’anno per il Festival della Fotografia promosso dalla Fondazione Capri , interpretato dall’artista giapponese Yuki Furusawa , vincitrice di una call che l’ha vista competere con oltre 160 altri autori internazionali. La fotografa racconta per immagini una storia familiare, quella di una casa e del suo abbandono. Uno storytelling introspettivo che restituisce le vicissitudini di un quartiere della città di Akita , dove la nonna dell’artista ha vissuto un’intera vita e che è ora costretta a lasciare a causa di un’operazione di riqualificazione urbana. L’intervista a Yuki Furusawa L’artista scava nei ricordi familiari, immortalando l’atmosfera, le luci, i dettagli ed il tempo speso insieme alla nonna in quella che rappresenta molto più di una casa. Quale era il suo rapporto con sua nonna ed il posto in cui viveva? «Era un luogo speciale per me, che frequentavo durante le vacanze estive e invernali da studente. Rappresentava anche un legame immaginario con mio nonno, che è morto prima che nascessi. Mia nonna mi raccontava spesso storie sulla casa e su mio nonno che l’aveva progettata come architetto. Anche se non l’ho mai incontrato, stare in quella casa mi ha fatta sentire vicino a lui». Ci racconta lo stato attuale del quartiere? «Il progetto di sviluppo urbano nella città è in corso da circa 30 anni. L’area in cui sorgeva la casa di mia nonna è attualmente in fase di riorganizzazione. In questo momento, la maggior parte del terreno è vuota o in costruzione per nuove case. Le persone che vivevano nella zona hanno dovuto decidere se costruire una nuova casa sul terreno fornito dalla città o vendere il loro terreno e trasferirsi altrove». Come definirebbe la sua tecnica fotografica? «Realistica. Non applico molta post-produzione perché preferisco preservare l’atmosfera autentica. Mi sono concentrata sulla luce naturale e dell’ambientazione così com’era».