Fonte: Il Messaggero
di Mauro Evangelisti
ROMA Capri, i locali notturni, la piazzetta, le uscite in barca, le vacanze nell’ estate del coronavirus. Quando una ragazza di 26 anni, romana, è tornata nella Capitale, ha scoperto che la nonna ottantatreenne non stava bene. Anche la giovane aveva la febbre. Nello stesso giorno è stato fatto il tampone a entrambe. E sono risultate positive. A quel punto, gli specialisti dell’ Asl Roma 1, hanno chiesto alla ragazza di descrivere i suoi ultimi movimenti in modo da rintracciare tutti i contatti, e hanno trovato grande collaborazione. «Sono stata a Capri, eravamo un gruppo di otto amici, ma prima ero stata anche nel Cilento». Immediatamente è scattata l’ indagine epidemiologica su due fronti, in due regioni differenti, con una doppia difficoltà, perché inseguire gli spostamenti di un gruppo di ragazzi che si dividono tra spiagge, ristoranti, locali notturni tra Roma e Capri, è un rompicapo molto complicato. LA CACCIA Prima indagine in Campania, in particolare nell’ isola piena di turisti in questo periodo anche perché viene vista come una meta facilmente raggiungibile in una estate in cui i viaggi fuori dall’ Europa non sono consentiti, tra l’ altro è emerso un quarto caso, una turista di Lucca risultata positiva quando è tornata a casa; l’ altra a Roma, seguendo gli spostamenti del gruppo di amici che con la ragazza avevano condiviso nell’ ultimo fine settimana una casa affittata per qualche giorno a nord di Capri. Si è mossa l’ Asl 1, visto che i ragazzi sono tutti di Roma Nord, frequentano normalmente i punti caldi della movida della Capitale, a partire da Ponte Mivio e dal Flaminio. Limitiamoci alla comitiva della vacanza a Capri: il responso dei tamponi ha consentito di trovare altri due giovani positivi, un ragazzo e una ragazza. Stanno bene, solo un po’ di febbre, devono restare in isolamento ma non è necessario il ricovero. A chiudere il cerchio anche la positività della domestica della signora, nonna della ragazza. Cosa emerge dalle indagini nel Lazio? Ancora non è chiaro chi abbia contagiato chi. Più nel dettaglio: i tamponi positivi di nonna e nipote sono quasi contemporanei (20 luglio), quindi sono possibili due scenari distinti. Che la ragazza, con una vita sociale ovviamente più articolata, sia venuta a contatto con il coronavirus e lo abbia inconsapevolmente trasmesso alla nonna; al contrario, la signora anziana potrebbe avere, quando era ancora asintomatica, infettato la nipote che poi, in vacanza tra Cilento, Capri e gite in barca, ha trasmesso il virus ai due amici. «Al primo impatto, ma serviranno altri approfondimenti, pensiamo che sia possibile che a originare il contagio possa essere stata la movida e che solo in un secondo tempo il virus abbia raggiunto l’ anziana; per questo noi da giorni ripetiamo che nei luoghi della movida, a Roma come a Capri, servirebbe maggiore prudenza e rispetto dell’ uso delle mascherine» sostengono alla Regione Lazio, anche se per ora lo scenario della ragazza che trasmette il virus alla nonna è solo uno di quelli possibili. Il gruppo era andato il 16 luglio era partito dalla stazione Termini per raggiungere Napoli, poi taxi e aliscafo. Di nuovo taxi, infine incontro con la proprietaria dell’ appartamento affittato dalle ragazze del gruppo per la consegna delle chiavi. Seguono spiagge, ristoranti, locali notturni dove non sempre la mascherina è diffusa. Il rientro a Roma non avviene nello stesso giorno, comunque c’ è di nuovo il viaggio con il treno dell’ alta velocità. Tra Lazio e Campania la ricerca dei contatti appare molto articolata. A Capri, immediatamente, sono scattate le verifiche, seguendo passo passo gli spostamenti della comitiva romana dalla la casa in affitto, ai tre locali notturni (anche al chiuso) frequentati, i ristoranti. REGOLE Dalla Campania spiegano che comunque non ci sono focolai. Il sindaco di Capri, Marino Lembo: «Non ci sono criticità sul territorio caprese. I tre tamponi positivi comunicatici dall’ Asl sono stati effettuati a Roma al rientro della vacanza di alcuni giovani che hanno soggiornato sull’ isola nel weekend». Il sindaco di Anacapri, il medico Alessandro Scoppa: «Chi va in vacanza, sulla nostra isola o altrove, con l’ idea di infischiarsene dei distanziamenti e delle mascherine, è un irresponsabile». Proprio a inizio settimana il sindaco di Capri ha firmato un’ ordinanza con la quale rende obbligatoria la mascherina anche all’ aperto, fino al 31 luglio, nelle strade del centro storico, in piazzetta e nelle vie dello shopping e dello struscio, al venerdì, sabato e domenica, dalle ore 18 alle ore 4.