Anna Maria Boniello
Capri –
Le previsioni del tempo, le condizioni meteomarine difficili e la crisi economica fanno crollare le presenze di Pasqua anche sull’isola azzurra. Indenni dai venti di crisi, tra gli hotel che hanno rispettato l’apertura di primavera, sono rimasti solo gli alberghi di lusso a cinque stelle che, a partire dal grand hotel Quisisana, lo storico albergo di via Camerelle (capofila del gruppo con la catena della Scalinatella e di Casa Morgano), e dal Punta Tragara, hanno registrato risultati soddisfacenti. E’ stato raggiunto circa il 60% di occupazione dei posti letto di questi esercizi. Poco più del 50% le presenze negli alberghi a quattro stelle. La crisi si è fatta sentire soprattutto nelle strutture alberghiere di altre categorie. Poche richieste anche per bed&breakfast e affittacamere e ieri i dati degli arrivi elaborati dalla Capitaneria di Porto guidata dal tenente di vascello Alessandro Sarro hanno dimostrato che è quasi cancellata la tradizionale gita di Pasquetta. Ben lontane le cifre record di qualche anno addietro, quando nella sola giornata del lunedì in albis sbarcavano circa quindicimila passeggeri. Le cifre diffuse dalla Capitaneria per gli arrivi giornalieri evidenziano paurosi cali. Nel giorno di Pasquetta, data tradizionalmente più affollata del turismo giornaliero, nonostante fossero migliorate notevolmente le condizioni di mare rispetto al giorno precedente, sono arrivate a Capri soltanto poco più di 5.500 persone e ripartite circa 5.000. Di questi quasi la metà proveniva dalla penisola sorrentina per la rituale trasferta giornaliera sull’isola azzurra. Buchi nelle presenze si sono avuti nei tre giorni di Pasqua, a partire da venerdì fino a domenica incluso, quando complessivamente sono arrivati poco più di 13mila turisti e nelle stesse date sono rientrate in terraferma oltre 10mila persone. La diminuzione delle presenze è stata evidente. Dal raffronto dei dati si evidenzia che sono rimaste a Capri appena tremila persone per le vacanze di Pasqua. Ed anche se gli italiani mantengono la vetta delle classifiche dei turisti pasquali, sono andate sempre più aumentando le presenze del turista giapponese, a cui si è aggiunta anche la new entry del vacanziere mordi e fuggi made in Cina. Flussi turistici importante che, stante le pessime condizioni atmosferiche, hanno sostituito l’immancabile tappa alla Grotta Azzurra e giro turistico via mare bloccato dal mare agitato, con un tour alternativo, quello della sosta al salotto del mondo e un tuffo nello shopping di lusso, un settore che non risente della crisi economica. Una lunga colonna si è inoltrata per via Quisisana e via Camerelle per ammirare i capi più esclusivi del made in Italy nelle griffatissime boutique di Gucci, Dolce e Gabbana, Valentino, Loro Piana, Miu-Miu di Prada e Bottega Veneta. Ed anche se dati e cifre parlano chiari e il boom di presenze degli anni precedenti è solamente uno sbiadito ricordo, a parte la crisi economica molte assenze – secondo gli osservatori di tendenze e mercato – sono dovuti all’allarmismo che sempre più viene diffuso dalle anticipazioni dei bollettini meteorologici che con molti giorni di anticipo azzardano previsioni pessimistiche che giocano un ruolo fondamentale a far cancellare la vacanza del finesettimana, specialmente nelle località di mare. A soffrire del calo di presenze sono state anche le compagnie di navigazione che hanno visto ridurre i loro incassi di oltre il 50%, specie nella giornata di domenica quando l’alzarsi del mare ha fatto cancellare le corse pomeridiane di aliscafi e mezzi veloci.