Anna Maria Boniello. Capri – Un compleanno vissuto alla grande per il trentesimo anniversario della nascita del Club Napoli Isola di Capri, che dal mese di settembre del 1985 iniziò la sua attività di associazione ufficiale del tifo partenopeo, ed intitolò il club al calciatore caprese Costanzo Celestini, due volte campione d’Italia con il Napoli dove vestì la casacca azzurra in 117 partite. Ed in occasione dei suoi primi trent’anni il sodalizio caprese ha deciso di fare le cose in grande, organizzando una serie di eventi negli storici spazi nella cornice dell’Hotel Syrene, nel cuore del salotto buono di Capri in via Camerelle. Ad aprire gli eventi che andranno avanti nel cuore dell’estate, è stato uno dei grandi protagonisti della squadra azzurra, Salvatore Carmando lo storico massaggiatore del Napoli, che alla squadra ha dedicato circa 40 anni della sua vita e della sua esperienza, dedicandosi in particolare al grande Diego Maradona. La serata al Syrene è iniziata quindi con la presentazione del libro “Carmando, Le mani su D10S” scritto a quattro mano con il coautore Renato Camaggio, seduti accanto ai due scrittori il Presidente Onorario del Club prof. Vincenzo Cuomo, il socio onorario Sergio Gargiulo, Presidente di Federalberghi Capri, il presidente in carica del Club Costanzo Ruocco, ed il socio Nino Mosca, il collezionista che ha messo in mostra la sua collezione di rare magliette d’epoca, un percorso attraverso le divise indossate dei protagonisti nei momenti salienti della storia del Napoli. Nelle pagine del libro vengono narrati episodi inediti, svelati piccoli segreti e raccontate grandi prodezze non solo del Napoli ma anche della vittoria ai mondiali della nazionale Argentina in Messico nel 1986. Un siparietto con il pubblico si è avuto quando a Carmando è stato chiesto di raccontare l’episodio della monetina a Bergamo che lo vide protagonista insieme ad Alemao. E poi ancora la trasferta di Mosca nel ’90, gli anni vissuti accanto agli azzurri della nazionale italiana, sino alla squalifica di Maradona nei mondiali Usa del ’94 ed all’esperienza vissuta nella gestione del Napoli di Aurelio De Laurentiis, con il Napoli in Serie C, per chiudersi con il suo traumatico pensionamento nel 2009. Carmando ha raccontato nella sua semplicità dei suoi rapporti di amicizia con il fuoriclasse Diego Armando Maradona e dei legami che ha avuto con grandi campioni come Bruscolotti, Giordano, Savoldi, Careca, Alemao, Ferrara, i fratelli Cannavaro ed ovviamente della vicinanza con allenatori del calibro di Vinicio, Pesaola, Bianchi, Ranieri, Lippi, Boskov, Zeman e Reja. Un intenso e lungo racconto che ha tenuto col fiato sospeso gli aficionados della squadra azzurra ospiti della serata. Poi taglio inaugurale del nastro della mostra, veri e propri tesori calcistici che hanno contrassegnato l’epoca d’ora di Diego Armando Maradona, tre magliette, e tra queste quella indossata con la fascia di capitano nel campionato 88-89 e quelle storiche con scudetto e coccarda della Coppa Italia della mitica stagione 87-88. Ed ancora quella di Beppe Savoldi e Claudio Vinazzani, e quella indossata da Alessandro Renica in Napoli-Juventus di Coppa Uefa, con il goal che eliminò la Juve nel secondo supplementare. In epoche più vicine, la maglietta indossata nella gara di Champions Napoli-Bayern da Morgan De Sanctis quando parò il rigore a Mario Gomez, del Pocho Lavezzi sino alla fascia di capitano di Marek Hamsik nel campionato 2013-14. E per concludere la serata è stato proiettato un cortometraggio del regista e tifoso Simone Di Martino, dal titolo “Divisi dal Mare Uniti dalla Fede”, lo slogan adottato dal Club Napoli Isola di Capri.