Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Tragedia del bus a Capri, tre persone rinviate a giudizio. L’incidente che il 22 luglio del 2021 vide un veicolo del servizio pubblico precipitare verso il basso dopo la partenza dal capolinea di Marina Grande e che costò la morte al giovane autista Emanuele Melillo ha portato al rinvio a giudizio del medico al quale la società di trasporti aveva delegato la sorveglianza sanitaria dei lavoratori, del legale rappresentante della stessa azienda e di un funzionario della Città Metropolitana di Napoli. La decisione è arrivata al termine dell’udienza preliminare che si è conclusa ieri e porta la firma del gup Gabriella Logozzo del tribunale di Napoli. La data del processo è stata fissata al 28 dicembre, giorno che vedrà i tre comparire davanti al giudice monocratico della quarta sezione di Napoli Carlo Bardari. La Procura di Napoli contesta al medico dell’azienda di non avere sottoposto a visite di controllo l’autista deceduto, all’amministratore di non avere sottoposto a controlli il lavoratore nonostante cambi di mansione, al funzionario della Città Metropolitana di Napoli, di non avere provveduto al collocamento delle barriere di contenimento laddove avvenne la tragedia. In aula c’erano gli avvocati di parte civile Giovanni Cacciapuoti (legale dei gentori, del fratello e della sorella di Melillo) e Ugo Scognamiglio (che assiste la figlia di Melillo) e gli avvocati difensori dei tre imputati. Cacciapuoti, che con il collega Scognamiglio si è unito al sostituto procuratore Giuseppe Tittaferrante nelle richieste di rinvio a giudizio, “erano chiari i profili di responsabilità emersi durante le indagini. Accogliamo con piacere la conclusione dell’udienza preliminare, caratterizzata da un percorso tortuoso durante il quale però sono state affrontate varie questioni, come quelle relative alle costituzioni delle parti civili e dei responsabili civili. Aspettiamo ora con fiducia l’inizio del processo”.