Anna Maria Boniello – I venti della crisi economica soffiano anche sull’ isola azzurra. A scatenare la protesta che oggi porterà a Roma una delegazione di lavoratori stagionali capresi che hanno aderito all’ invito dell’ Anls (Associazione Nazionale Lavoratori Stagionali) a manifestare sotto la sede del ministero del Lavoro con i loro colleghi provenienti da ogni parte d’ Italia, è stata la riduzione dell’ indennità di disoccupazione, la famigerata Naspi che a partire da quest’ anno è stata ridotta alla metà del periodo lavorativo. Gli stagionali, che non lavorano per più di sei mesi all’ anno, e che prima percepivano un’ indennità che poteva arrivare sino all’ anno successivo dal licenziamento, oggi si vedono ridotto l’ assegno a soli tre mesi se hanno lavorato sei mesi e anche più. Una piccola differenza che consente di ricevere la disoccupazione per quattro mesi, ed è riservata solo ai lavoratori che prestano servizio negli alberghi, bar e ristoranti. Tutti gli altri stagionali, e sono tanti, come quelli del settore commercio, trasporto, edili, riceveranno l’ assegno di soli tre mesi. Un taglio enorme alle entrate delle famiglie che vivono di questo reddito nei mesi di bassa stagione, e che sta suscitando una serie di proteste nelle isole, che ha portato il presidente dell’ Anls dell’ isola d’ Elba Giovanni Cafagna, a organizzare una manifestazione a Roma chiamando a raccolta tutti gli stagionali per portare il loro dissenso all’ attenzione del Governo. E rispondono all’ appello anche i lavoratori stagionali di Capri che aderiscono al Movimento Cristiano dei Lavoratori. Il presidente del circolo caprese Salvatore Ciuccio aveva lanciato l’ allarme sulle problematiche Naspi avrebbe fatto nascere anche a Capri durante il convegno Fisco e Sistema doganale tra società, lavoro ed etica, dove il tema principale era lavoro e welfare.