Anna Maria Boniello. Capri – Scatta l’ultimatum per la centrale Sippic. Il fax giunto in comune nel tardo pomeriggio di ieri ha provocato un vero e proprio terremoto fra i vertici del palazzo che affaccia sul salotto del mondo. La comunicazione, firmata dal Procuratore della Repubblica di Napoli, Giovandomenico Lepre e dal Procuratore Aggiunto Aldo De Chiara e dal Sostituto Procuratore Federico Bisceglia, racchiudeva un vero e proprio ultimatum nei confronti che riguardava lo stato della centrale elettrica della Sippic, già sottoposta a sequestro preventivo dopo gli ultimi episodi legati ai black out ed all’emissione dei fumi, ed il Magistrato aveva chiesto di adeguare gli impianti assieme all’eliminazione delle altre violazioni contestate. Ancor prima del sequestro il Ministro dello Sviluppo Economico Claudio Scajola aveva provveduto a nominare un commissario straordinario, nella figura del Dottor Nando Pasquali che tutt’ora riveste il ruolo e che è fra i destinatari dell’avviso che oggi è stato inviato ad un lungo elenco di autorità nazionali, tra cui il Ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo e quello dello Sviluppo Economico Paolo Romani. La Procura ha anche allertato il Capo Dipartimento della Protezione Civile il Prefetto Franco Gabrielli, il Prefetto di Napoli ed il Presidente della Regione Stefano Caldoro. Venti giorni dunque per adeguare gli impianti ed effettuare quei lavori che nonostante il notevole lasso di tempo che è stato concesso alla società e le varie proroghe, al momento non sono ancora stati effettuati. A effettuare la verifica ed a relazionare al Magistrato sull’inosservanza delle prescrizioni, che ha fatto scattare il provvedimento, è stato infatti il Consulente Tecnico d’Ufficio, che è stato nominato dalla Procura, che nel corso dei sopralluoghi tenuti alla centrale, non ha riscontrato l’eliminazioni degli inconvenienti che avevano portato al sequestro. Da qui l’intervento dei Procuratori che ieri hanno intimato i tempi massimi entro i quali si dovranno effettuare i lavori, entro la data del 15 Luglio, pena la chiusura totale degli impianti e la revoca della facoltà d’uso in virtù della quale la centrale è funzionale e l’esecuzione del sequestro con l’interruzione dell’attività. Se non verrà messa mano ai lavori si prospettano sull’isola quindi giorni duri, anche perché sono stati gli stessi tre magistrati ad allertare Protezione Civile e Prefetto e tutti gli enti ministeriali per evitare che si arrivi al blocco totale della produzione e distribuzione dell’energia elettrica sull’isola ed anche per la gestione dell’emergenza che si potrebbe determinare sull’isola.