Fonte: Il Mattino
di Federico Vacalebre
«Meglio tardi che mai», sorride, tenerissimo, Peppino Di Capri nel ritirare, finalmente, il premio alla carriera della città di Sanremo. Ventilato più volte, assegnato mai, fino al 2023 e poi ritardato ancora di un giorno per permettergli di essere in forma. Appesantito dai malanni accusati a fine anno scorso, l’uomo delle 15 edizioni festivaliere e delle due vittorie (1973, «Un grande amore e niente più»; 1976, «Non lo faccio più») si gode il riconoscimento, la standing ovation dell’Ariston, l’affetto di Amadeus e Gianni Morandi, il coro del pubblico sulle note di «Champagne». Ha rinunciato al medley di successi per non affaticarsi, ma l’immagine del suo primo piano, elegantissimo come sempre, la chioma candida, le mani sui tasti, è di quelle che resterà negli annali della manifestazione.
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