Anna Maria Boniello. Capri – Raid teppistico nella scuola elementare di Tiberio, il plesso scolastico che nel 2011 venne intitolato a Giuseppe Salvia, il vicedirettore del carcere di Poggioreale che nel 1981 fu ammazzato dalla camorra. Un vero e proprio sfregio alla memoria di quel caprese che venne ricordato il giorno della cerimonia come una “persona normale che è diventato un eroe, un esempio di vita che vale per ciascuno di noi” dal sottosegretario all’Interno dell’epoca Alfredo Mantovano. Le aule e gli ambienti all’interno dell’edificio scolastico che si trova proprio agli inizi della strada di Tiberio, e viene frequentato dai bambini delle scuole dell’infanzia ed elementari che vivono nella zona alta dell’isola sono stati oggetto di una serie di atti vandalici che solo ieri mattina, alla vigilia della riapertura della scuola sono stati scoperti da un collaboratore scolastico che si apprestava ad aprire i locali dopo la chiusura estiva. L’uomo non appena ha aperto il portone d’ingresso si è trovato davanti ad una vera scena di devastazione, tutti i locali erano stati messi a soqquadro, proprio poco dopo l’ingresso una piccola pila di quaderni e registri erano stati bruciati, e bruciate pure due piccole sedie destinate ai banchi dei bambini. Lunghe tracce di vernice imbrattavano le pareti, le lavagne ed anche i murales colorati frutto del lavoro didattico degli alunni nel corso dell’anno scolastico. Lunghe scie per terra di vernice e detersivo ormai essiccatosi in tutti i corridoi di collegamento con le aule. Sparsi per terra insieme a bottiglie di birra e vetri delle porte interne rotti anche tutti gli attrezzi per le attività di educazione fisica. Svuotati anche tutti gli estintori con la polvere sparsa sulle pareti e sui banchi. Persino un grande stampante fax e fotocopiatrice era stata resa inutilizzabile dopo che i vandali avevano versato all’interno dell’apparecchiatura enormi quantità di vernice di color marrone. Dopo aver ispezionato tutti i locali al bidello non è restato altro che avvertire il vicario facente funzioni prof. Vincenzo Faiella che immediatamente ha allertato la polizia ed informato il sindaco dell’accaduto. Sul luogo, non appena si è sparsa la notizia, sono arrivati diversi abitanti della zona ed alcune insegnanti amareggiate e dispiaciute per l’attacco teppistico avvenuto nella loro scuola. Intanto le prime indagini sono state portate avanti dal nucleo di agenti del Commissariato coordinati dal vicequestore Maria Edvige Strina che ha provveduto a chiedere l’invio di agenti della scientifica, onde poter effettuare rilievi dattiloscopici utili a poter risalire all’identità dei teppisti. Una traccia che potrebbe servire ad individuare gli autori, visto che la scuola è rimasta chiusa per diversi mesi ed ieri era il primo giorno che il personale addetto entrava nei locali. Dalle prime indagini effettuate si è scoperto che probabilmente gli autori dell’incredibile gesto che ha sconvolto la piccola comunità tiberiana siano entrati forzando la serratura di un ingresso posteriore rispetto a quello sulla strada, che dà su un appezzamento di terreno. Non è la prima volta che le scuole di Capri vengono prese di mira dai vandali, alcuni episodi sono accaduti all’interno della scuola media Vincenzo Gemito di Anacapri, dove furono danneggiate le strutture del laboratorio di informatica, e nell’Istituto Alberghiero Axel Munthe dove venne appiccato un falò con i libri dell’intera biblioteca della scuola, bruciati i registri e manomessi gli estintori. In entrambi i casi i responsabili vennero individuati ed erano stati gli stessi studenti che frequentavano la scuola. Ieri per la prima volta è stato preso di mira un istituto frequentato da bambini di età inferiore a dieci anni e quindi gli autori dell’atto teppistico, con ogni probabilità, non possono essere studenti che frequentano quella scuola.