Anna Maria Boniello. Capri – Prosegue l’operazione di bonifica dei sentieri della zona dell’Arco Naturale di Capri, che prevede una lunga serie di interventi che consentiranno a turisti e residenti di godere di scorci ormai dimenticati che fanno parte del patrimonio naturalistico caprese. Per adesso l’intervento delle associazioni ambientalistiche, capofila Percorsi e Sentieri dell’Isola di Capri, è stato focalizzato al recupero della zona delle Grotte del Fieno, cavità carsiche che sovrastano l’Arco Naturale, collegate alla caratteristica stradina che porta ad uno dei belvedere più famosi dell’isola, da un sentiero che fino a poco tempo fa era sbarrato da una palizzata in legno, che impediva il passaggio, installata da un privato proprietario di un’abitazione attigua che si era appropriato indebitamente del suolo comunale, e che è stata rimossa proprio grazie alla denuncia presentata dal presidente dell’Associazione Percorsi e Sentieri dell’Isola di Capri Luigi Farella. Una zona di immenso impatto ambientale, con le Grotte del Fieno che traggono il loro nome dall’uso che gli antichi coloni ne facevano di deposito del foraggio, che veniva raccolto nella zona e lasciato ad essiccare nelle cavità grazie alla loro favorevole esposizione. E tutta la zona interessata dall’opera degli ambientalisti è ricca di sentieri che collegano il ciglio della montagna, i “pizzi” di Vanassina con la zona sottostante a mare, la Sementella e la baia del Funno. L’opera degli ambientalisti proseguirà poi con il recupero della sentieristica che collega l’Arco Naturale con il pianoro di Tuoro piccolo e la Torre Borselli, una zona verde dove si erge un antica torre, attualmente di proprietà privata. L’operazione che riguarda oggi l’ Arco Naturale non è un intervento isolato, ma fa parte di un progetto più ampio di valorizzazione della sentieristica caprese varato dell’assessore all’Urbanistica ed alla Cultura e Turismo della Città di Capri Marino Lembo che ha sempre sostenuto il grande valore aggiunto che questi antichi percorsi perduti possono apportare all’economia turistica isolana. Infatti è in corso un’operazione analoga nella zona di Belvedere Cesina, dove la vecchia strada comunale da oltre vent’anni risulta interrotta dalla vegetazione. Dopo aver effettuato una prima pulizia si sta procedendo al recupero della rete di sentieri riportati sulle carte topografiche dell’800 che costeggiano tutta la montagna dal lato est della collina sottostante Villa Monte San Michele fino al tratto che affaccia sul versante di Marina Grande, in corrispondenza del porto turistico e delle gole di Gasto. Un percorso nel quale è presente un manufatto risalente all’epoca della guerra franco-inglese, mentre, coperti dalla vegetazione dovrebbero essere ancora esistenti due basamenti di cannoni della stessa epoca. I sentieri che poi conducono fino a Villa Jovis venivano utilizzati come percorsi di pattugliamento. E tutta la sentieristica rappresenta un ingente patrimonio ambientale anche a livello di paesaggio e come panorami, con scorci che spaziano dal centro di Capri ed il Monte Solaro. Tutti questi interventi, donerebbero al patrimonio comune un grosso circuito lungo tutto i perimetro est dell’isola, ad una quota variabile fra i 100 ed i 130 metri sul livello del mare, quindi con panorami mozzafiato che variano ad ogni anfratto.