Anna Maria Boniello. Capri – L’isola, con il Premio Capri, si conferma di essere crocevia di culture internazionale, l’approdo ideale per intellettuali ed artisti di ogni nazione. Quest’anno l’Award per il 2011 andrà a Banana Yoshimoto, la grande scrittrice giapponese, che non appena ha appreso dai componenti della Capri Awards Foundation con sede a New York, che era stata insignita del prestigioso riconoscimento, ha scritto un racconto sulla tragedia dello tsunami che recentemente ha colpito il suo paese. L’inedito sarà letto per la prima volta a Capri, proprio in occasione della premiazione, che avrà luogo Sabato 2 Luglio alle ore 20.00 nello storico Hotel La Palma, che da qualche anno è sede ufficiale della cerimonia di consegna del Premio, che si avvale del Patrocinio morale del Comune di Capri e dell’Assessorato alla Cultura e Turismo e dell’Azienda di Turismo. Ed il nome di Banana Yoshimoto va ad allungare il già lungo evento di autori prestigiosi che hanno ricevuto il Premio Capri, come i Nobel Czelaw Milosz, Josif Brodskij e Derek Walcott. E gli ultimi premiati sono stati grandi autori come Robert Pinsky, il Pulitzer Rita Dove ed Evgenij Evtushenko. Quest’anno con Banana Yoshimoto, la Capri Awards Foundation ha voluto premiare uno dei massimi esponenti la letteratura del Sol Levante, e per il giornalismo, sezione Direttori ha scelto il Direttore de il Mattino Virman Cusenza con la seguente motivazione : “per il piglio e l’autorevolezza che ha saputo conferire alla storica testata del Mezzogiorno”. “Il programma del ‘Capri 2011’” spiega Claudio Angelini, Presidente della manifestazione culturale “prevede anche due festival di poesia, il primo riservato ad autori già noti e maturi, il secondo a giovanissimi. Quest’anno ho voluto dare un’indicazione tematica al comitato della Capri Awards, indicando il Giappone per la tragedia che si è abbattuta su questo paese, ma anche per la dignità ed il coraggio mostrato dal suo popolo. L’idea mi è venuta” continua Angelini “dopo una conversazione con il Cavaliere del Lavoro Grazia Bottiglieri, che può essere definita una madrina del Premio Capri. Ero incerto se indicare quale vincitore un grande poeta cinese o arabo, o uno scrittore giapponese, per collegare il premio ai più importanti fatti di attualità che stanno caratterizzando questo periodo storico, e Grazia” continua Angelini “ha suggerito ‘perché non un Giapponese?’. Io ho subito replicato : ‘Vedrei bene Banana Yoshimoto’. Il comitato scientifico del premio, nella sua sede newyorkese, ha approvato all’unanimità la mia proposta, e ringrazio un’altra autorevole signora di Capri, l’italo-giapponese Dorotea Liguori, che mi ha aiutato a prendere subito contatto con la Yoshimoto.” Una scelta che si è rivelata vincente e che si percepisce nelle parole del Presidente del Premio che conclude : “Subito la stampa giapponese ha apprezzato la nostra scelta, dedicando molti articoli alla notizia. Sono stato intervistato a New York dai più importanti quotidiani del Sol Levante e poiché questo premio sposta anche flussi consistenti di turisti, sono certo che i Giapponesi ameranno ancora di più Capri e che sull’isola azzurra si sentirà parlare sempre più giapponese.”