Anna Maria Boniello – Capri. Si preannuncia un braccio di ferro tra il Comune di Capri e Invitalia sulle sorti future del Porto Turistico dell’isola. Ieri pomeriggio dalla casa comunale è stato diffuso un comunicato dai toni fermi e dalle decisioni dettagliate. Il Comune, è scritto in premessa, eserciterà il diritto di prelazione per l’acquisto della partecipazione sociale di minoranza che è stata messa in vendita da Invitalia. La decisione di esercitare il diritto di prelazione – dice il sindaco di Capri Gianni De Martino – “arriva dopo giorni particolarmente concitati in cui è stata forte la preoccupazione che il Porto Turistico dell’isola possa finire, anche solo per una quota minoritaria, nelle mani di privati”. Un’intenzione che già era stata espressa dall’amministrazione che, non appena apprese delle dismissioni delle quote dai porti turistici di Invitalia, fece ricorso al Tar chiedendo al tribunale amministrativo di annullare la procedura di gara che era stata indetta da Invitalia. Oltre a ricorrere alla magistratura, furono avviate una serie di istanze sia al Ministero dello Sviluppo Economico sia alla Regione per risolvere la controversia in sede istituzionale chiedendo la convocazione di una conferenza di servizi con le amministrazioni pubbliche. La volontà di prelazione è giustificata dal fatto che il Comune di Capri è il socio di maggioranza e detiene il 59% delle quote del Porto Turistico, Invitalia il 49%. Invitalia aveva bandito la dismissione delle quote portando la commissione aggiudicatrice all’apertura delle buste per coloro che avevano risposto al bando pubblico europeo rendendo pubbliche le offerte economiche. Invitalia non detiene soltanto le quote nel porto di Capri ma anche a Trieste Navigando, Marina di Arechi, Marina di Portisco e Roccella Ionica. Le quote di sua proprietà in questi porti sono andate tutte a gara consentendo di assegnare a chi presentava la maggiore offerta. La commissione riunitasi il 24 settembre, integralmente composta da esperti esterni al gruppo, ha redatto una graduatoria sulla base delle offerte pervenute e per il pacchetto azionario del 49% del Porto Turistico di Capri l’offerta più alta è stata presentata da Navigazione Libera del Golfo, che resta in cima alla graduatoria con la somma di 5.040.000 euro, distanziandosi di circa 2 milioni dalla seconda offerta presentata da Marinedi (tre milioni e duecento) e dal Comune di Anacapri (3.016.153 euro). In graduatoria altre tre società con importi molto distanti dai precedenti. In una nota Invitalia, dopo aver redatto la graduatoria, ha fatto sapere che “procederà ora alla valutazione delle risultanze della commissione e all’eventuale aggiudicazione provvisoria delle partecipazioni ai proponenti. L’aggiudicazione finale e la cessione definitiva delle quote di partecipazione resta comunque subordinata alla verifica dei requisiti e delle dichiarazioni presentate dall’aggiudicatario; all’eventuale esercizio dei diritti di prelazione; alla positiva delibera del Consiglio di Amministrazione di Invitalia e, infine, all’autorizzazione del Ministero dello Sviluppo Economico”. Ma il Comune non recede dalle sue posizioni iniziali e nonostante le dichiarazioni di Invitalia intende portare avanti l’impegno già ribadito per far sì che il Porto Turistico dell’isola diventi completamente di proprietà del Comune. “Continueremo ad andare avanti con tutte le azioni legali avviate prima del bando perché riteniamo assolutamente illegittima la posizione assunta da Invitalia e comunque contraria ai patti istitutivi della società”, fa sapere l’amministrazione comunale. “L’amministrazione – ribadisce il sindaco di Capri Gianni De Martino – conferma la volontà di esercitare il diritto di prelazione per l’acquisto delle quote di Invitalia. Sono state individuate le soluzioni per l’iniziativa, per cui l’amministrazione, fermo restando le ulteriori azioni già avviate dei propri diritti, si attiverà per quanto necessario”.