Anna Maria Boniello. Capri – E’ scattata ieri mattina a Roma l’ora X sulle sorti future del Porto Turistico di Capri. A distanza di sei mesi dalla pubblicazione del bando di gara che Invitalia pubblicò per la cessione delle quote di partecipazione che deteneva all’interno dei porti turistici, fra cui quello di Capri, dove l’Invitalia è socio minoritario con un pacchetto del 49% di quote, ieri a Roma i funzionari di Invitalia, nella loro sede, hanno aperto le buste contenenti le offerte, sei per l’isola azzurra e due per porti di altre località. L’offerta più alta, che ha superato i cinque milioni per aggiudicarsi il 49% del pacchetto è stata presentata dalla società Navigazione Libera del Golfo, che fa a capo ai fratelli Aponte e gli altri componenti della famiglia, che da oltre un secolo con i loro mezzi navigano nelle acque del golfo, trasportando passeggeri da Napoli e Sorrento. L’offerta degli Aponte, ha sbaragliato gli altri concorrenti con una cifra del 40% superiore rispetto alle altre offerte, che si aggiravano dai 3 milioni a 3 milioni e duecento, rilanciati dal comune di Anacapri. In cima alla lista dell’affidamento provvisorio, con poco più di cinque milioni d’offerta, troneggia quindi la Navigazione Libera del Golfo, seguita da Marinedi con un’offerta di tre milioni e duecento. Al terzo posto il Comune di Anacapri con 3.016.153 euro. Subito dopo Getra costruzioni con un’offerta di tre milioni, la società Centro Decumani con 1.963.013. Chiude la lista dei sei candidati la società Sviluppo Srl con un’offerta di 1.080.000. Nessuna offerta è stata presentata per Trieste Navigando e Marina d’Arechi, mentre Marinedi ha presentato l’offerta più alta per il 100% delle azioni di Portisco in Sardegna offrendo una cifra di sette milioni e ottocentocinquantamila euro, e 120.000 euro per il 20% del Porto delle Grazie di Gioiosa Ionica. Ovviamente l’apertura delle buste è la seconda tappa di un iter che durerà alcuni mesi, e le somme indicate sono servite a stilare la graduatoria dei futuri assegnatari. Le offerte saranno poi sottoposte al vaglio della Commissione di Valutazione che dovrà adempiere a tutti i controlli delle disposizioni contenute nel bando di gara così come tutta la pratica sarà sottoposta all’Autorità Anticorruzione guidata da Raffaele Cantone. Ovviamente grande soddisfazione per essersi aggiudicato la gara è stata espressa da Nello Aponte, uno dei fratelli componenti del gruppo Navigazione Libera del Golfo, che ha presenziato insieme agli altri concorrenti all’apertura delle buste contenenti le offerte e che nelle sue parole sottolinea il grande legame e l’amore che la sua famiglia ha sempre mantenuto con l’isola di Capri e l’intero territorio, attraverso la sua compagnia. Un’aggiudicazione provvisoria – spiegano da Invitalia – che dovrà essere sottoposta a tutte le verifiche previste dal bando e dal suo regolamento. Non demorde dalle sue posizioni invece il sindaco di Capri Gianni De Martino quando ha appreso la notizia dell’apertura delle buste, che ha visto escluso anche il comune di Anacapri, ed in una sua dichiarazione rilasciata ad Il Mattino sottolinea che “il Comune metterà in atto tutti gli strumenti necessari per esercitare il diritto di prelazione così come è previsto dallo statuto della società Porto Turistico. E’ chiaro che la nostra amministrazione non può assistere inerte all’iniziativa di Invitalia per cui si attiverà per difendere quelli che possiamo definire i nostri propri diritti” E va giù pesante e polemico il delegato al turismo ed allo sviluppo del porto turistico Antonino Esposito che lamenta di “aver appreso la notizia solo dalla stampa dimenticando forse Invitalia che il comune di Capri è socio di maggioranza e che tra l’altro nella procedura di Invitalia pende un ricorso – sottolinea Esposito – presentato dal nostro comune insieme a quelli di altri soggetti coinvolti ed interessati. Ed anche per questo la decisione di Invitalia di andare avanti comunque ci stupisce fortemente. Il nostro porto – conclude il consigliere delegato – è stato costruito con le sole risorse della nostra comunità ed in quanto tale deve rimanere in mano pubblica”