Anna Maria Boniello. Capri. Ormai è un fenomeno sempre più ricorrente: con le prime piogge a Capri arrivano le frane. Dopo una notte caratterizzata da abbondanti e violenti scrosci di acqua, ieri mattina gli operatori del mare, motoscafisti e pescatori, che navigavano a largo della baia di Marina Grande, sono stati i primi ad accorgersi che dal costone che sovrasta Marina di Caterola, proprio alle spalle del Porto Turistico, probabilmente nel corso della notte, si era verificata una frana che si era staccata a circa venti metri dal livello del mare, che ha provocato uno smottamento di terreno che si è fermato sulla scogliera sottostante. L’ area che viene chiamata appunto Marina di Caterola è un tratto di mare che da anni è interdetto al transito e alla sosta di barche e imbarcazioni di ogni tipo e dove è vietata la balneazione. Ormai non si può più parlare di fenomeni imprevedibili o di casualità. Le rocce e le coste dell’ isola, comprese le strade del mito come via Krupp, andrebbero continuamente monitorate e soggette a manutenzione costante anche perché l’ isola di roccia dolomitica, così come accade per le zone di montagna, dovrebbe essere costantemente mantenuta sotto osservazione da geologi ed esperti e dagli enti preposti a vigilare e tutelare il territorio e le coste intorno all’ isola. Sino ad ora sono solo tre gli episodi che hanno avuto tragiche conseguenze. La prima avvenne proprio nella zona di Marina di Caterola, diversi anni addietro, quando l’ onda provocata dalla grande massa di roccia che cadde in mare, investì la barchetta di un pescatore che annegò sul colpo, poi il sasso staccatosi dal monte Tiberio che colpì un bambino di sette anni che faceva il bagno nella spiaggetta sottostante con il padre, e infine sotto via Krupp nella spiaggia dell’ Arsenale quando un giovane che prendeva il sole fu colpito da un masso. Probabilmente ormai questo continuo avvicendarsi di frane e smottamenti potrà far riflettere gli enti responsabili affinché si preoccupino delle cause di questi cedimenti, quasi di routine, e mettano a rischio la sicurezza di isolani e turisti.