Anna Maria Boniello. – Capri – Il Comune di Capri parte civile contro i datterari. Per la prima volta l’amministrazione comunale decide di costituirsi in giudizio nei confronti dei predatori delle coste e dei fondali dell’isoal. Tempi duri, dunque, si prevedono per i pescatori di frodo che vengono sorpresi a scalfire la roccia sotto i fondali marini per asportare i prelibati datteri di mare, la cui pesca è severamente vietata per i danni che arreca all’ecosistema e all’habitat sommerso. Oltre al processo penale i datterari rischiano, adesso, di dover pagare i danni, morali e materiali, al Comune di Capri. La decisione è arrivata con una delibera di Giunta, dove si è deciso di costituirsi parte civile nei procedimenti giudiziari che vedono imputati i pescatori sorpresi dalle forze dell’ordine a prelevare dalle rocce capresi questi richiestisissimi frutti di mare la cui asportazione è proibita. La Giunta Municipale ha autorizzato il sindaco di Capri Gianni De Martino a costituirsi parte civile, per il ristoro dei danni morali e materiali subiti da Capri, in un processo al Tribunale di Napoli che vede imputato un pescatore residente nell’area stabiese, L.D.C., che, insieme ad altri due complici, fu sorpreso con muta da sub, pinne, bombole e martello pneumatico ad estrarre e catturare i datteri dai fondali dei Faraglioni. I fatti oggetto del procedimento penale risalgono al mese di settembre 2013, mentre l’udienza dibattimentale è stata fissata per il prossimo 20 aprile davanti al giudice monocratico della nona sezione penale. A rappresentare il Comune di Capri sarà l’avvocato Marco Federico. Negli ultimi anni sono state numerose le operazioni delle forze dell’ordine. L’ultima in ordine di tempo fu effettuatsa dai carabinieri di una motovedetta che, durante le recenti festività natalizie, perlustrando le coste sorpresero due pescatori a Cala del Rio con il bottino di frutti di mare appena estratto dalla roccia. Il 25 settembre invece fu la capitaneria di porto di Capri a individuare e denunciato all’AG tre pescatori che pescavano nei pressi della Grotta Bianca sequestrando 30 kg di datteri.