Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri per frenare caos e overtourism occorre innanzitutto distanziare gli approdi. Il gruppo “Capri ai Capresi” chiede di raddoppiare i tempi che devono intercorrere tra un arrivo e l’altro al molo di Marina Grande. Una misura che consentirebbe a servizi e mobilità interna di smaltire gli sbarchi senza finire in pieno congestionamento. Dopo il convegno sul tema “Capri: regole e scelte per il turismo del futuro”, organizzato dal comune di Capri sul problema dell’overtourism, arrivano reazioni e controproposte. Dopo l’incontro dal quale è emersa la richiesta del sindaco di Capri Paolo Falco di poteri speciali ai sindaci e una legge ad hoc contro l’overtourism, il gruppo di opposizione consiliare “Capri ai Capresi” in un documento pubblico ha sottolineato che “le località turistiche sono diverse, Capri non è Positano, così come Positano non è Capri e quindi è impensabile disciplinare la materia nello stesso modo – questa la posizione del gruppo – dinamiche diverse, interessi diversi, culture diverse. L’unico denominatore comune è che tutti si ritrovano con troppe persone in un medesimo posto di ridotte dimensioni, nello stesso momento. Destagionalizzare, intelligenza artificiale, metodi scientifici – ha aggiunto il consigliere di Capri ai Capresi Roberto Russo – temi di cui si è discusso al Convegno per fronteggiare il sovraffollamento turistico quotidiano, non sono soluzioni immediate né tantomeno future che possano interessare l’isola di Capri”. Da parte del gruppo, rappresentato nell’incontro dal consigliere Russo, è stato, poi, messo in evidenza che “l’unica soluzione certa ed immediata per fronteggiare l’impatto di un numero crescente di turisti che ogni giorno sbarcano al porto di Marina Grande – si legge nel documento di Capri ai Capresi – e che quindi creano un forte impatto sulla mobilità dei cittadini residenti, gravi ripercussioni sui trasporti interni e sull’immagine del brand Capri è una regolamentazione per i flussi turistici”. Roberto Russo ha ricordato che “già esiste un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Napoli, datata 1999, attualmente in vigore, dove vengono distanziati gli orari di arrivi e partenze di navi e aliscafi, che approdano nel porto di Capri, con un intervallo di dieci minuti. A quell’epoca, venticinque anni fa – ha detto Roberto Russo – il numero dei passeggeri imbarcati rappresentava un quinto di quelli che oggi vengono trasportati, per cui bastavano dieci minuti con i numeri raddoppiati di circa cento tra aliscafi e navi i tempi dovrebbero essere distanziati di venti minuti tra un arrivo e l’altro sui moli”. Un modo per evitare il sovraffollamento, almeno a Marina Grande “poiché non è possibile – ha aggiunto Russo – che tante persone si ritrovano nello stesso luogo nello stesso momento. E su questo punto ci vorrebbe l’applicazione dell’ordinanza e rimodulare i tempi”. In una nota del gruppo consiliare diffusa nelle scorse ore è stata anche comunicata l’intenzione di chiedere al Governo e in particolare al ministro del turismo Daniela Santanchè, dei trasporti Matteo Salvini e dell’economia e finanze Giancarlo Giorgetti, che ha anche competenze sul demanio “di organizzare una conferenza di servizi con i Comuni di Capri ed Anacapri e con la Capitaneria di Porto di Napoli”.