Anna Maria Boniello
Capri –
Vietato tuffarsi da ieri nella baia della Grotta Bianca a Capri. A decretare lo stop al transito, alla balneazione e all’ormeggio in quell’ampio specchio acqueo è stato il comandante del porto, tenente di vascello Alessandro Sarro. La notizia, rimbalzata in un baleno sull’isola, ha suscitato lo sconcerto dei diportisti che ormeggiano nella baia dove è stato rinvenuto un residuato bellico. L’ordigno, che giaceva sui fondali di una delle baie più suggestive dell’isola, tra la Grotta Bianca-Meravigliosa, Punta Massullo dove si erge la villa di Malaparte, e la piccola caletta del “Funno”, proprio alla base dell’Arco Naturale, è stato scoperto da un subacqueo nella sua immersione giornaliera. Il residuato bellico, un’ogiva risalente alla seconda guerra mondiale, è stato avvistato da Vasco Fronzoni, uno dei più esperti sub dell’isola, che durante la sua quotidiana esplorazione nel mondo della Capri sommersa, quella sconosciuta ai più, incuriosito da uno strano oggetto che giaceva sul fondo sabbioso, celato tra gorgonie e posidonie, si è immerso a una profondità di circa 15 metri e ha scoperto che l’oggetto era un ordigno inesploso. Il sub, dopo aver fotografato il proiettile, si è recato negli uffici della capitaneria di porto di Capri indicando l’esatta posizione dove giaceva l’ordigno, lungo circa 40 centimetri e largo 15. Il comandante della capitaneria dopo aver fatto perlustrare la zona ha firmato l’ordinanza, con la quale è stata vietata ad horas per motivi di sicurezza, oltre alla navigazione, anche la balneazione, l’attività subacquea e la sosta per l’ormeggio nel raggio di 200 metri dal punto dove è stato rinvenuto l’ordigno. L’ordinanza è stata subito trasmessa alle autorità competenti e diffusa in tutta l’isola. Nella baia antistante la Grotta Bianca è stato inviato, onde poter avvertire i naviganti del divieto in corso, il battello veloce della guardia costiera con alcuni militari a bordo che hanno anche provveduto a far allontanare yacht, motoscafi e piccoli gozzi in legno che abitualmente sostano in quella rada dal mare incontaminato. Da ieri, quindi, gli habitué e i diportisti che hanno scelto quell’angolo di Capri per la particolare bellezza della natura dovranno dirottare vesto altre coste dell’isola sicuramente meno fascinose. Infatti la zona in cui è stato rinvenuto il residuato bellico è conosciuta proprio per la bellezza della Grotta Bianca, che ha dato il nome alla baia, le cui rocce irradiano un bianco candore conferendo all’interno un’atmosfera lunare, insieme alla sovrastante Grotta Meravigliosa che si raggiunge attraverso una ripida scaletta incastonata nella roccia calcarea. Le due grotte, tra le più grandi dell’isola, di natura carsica, sono ricche di stalattiti e stalagmiti e furono l’arena naturale canora alcuni or sono della cantante Mariah Carey che colpita dalla bellezza del luogo cantò a cappella una straordinaria interpretazione dell’Ave Maria. E a circa 250 metri dai due antri bianchi e meravigliosi s’erge un’altra icona della natura isolana: l’Arco Naturale che regala a chi sosta in quello specchio d’acqua scenari unici di bellezze naturali che sono stati immortalati nei secoli nelle tele di artisti famosi. Lo stop della capitaneria durerà sino a quando non arriveranno gli artificieri subacquei dello Sdai della Marina Militare che dovranno rimuovere il residuato bellico e fino a quel giorno un pezzetto dell’isola in uno scorcio da favola sarà, in piena estate, precluso agli amanti del tour in barca, della nuota in solitario e delle immersioni nei fondali.