Fonte: Metropolis
di Marco Milano
SORRENTO/CAPRI – Tassa di soggiorno a Sorrento e contributo di sbarco a Capri, oltre dodici milioni di euro in arrivo. Il successo turistico della penisola sorrentina che nei giorni scorsi si è attestata nella top ten delle località per gettito (più di otto milioni di euro) derivante dall’imposta di soggiorno, alias la permanenza in struttura ricettiva e quindi la scelta di svegliarsi al mattino con vista sulla terra delle sirene, è un doppio segnale, da un lato quello che Sorrento è tra le mete preferite da turisti e vacanzieri, che in particolare nei mesi estivi, ma anche nei periodi dell’anno durante i quali il sole cala in anticipo, “posizionano il navigatore” verso piazza Tasso, corso Italia, via San Cesareo e dintorni, dall’altro che il tesoretto derivante dall’obolo che versa ogni ospite che si accomoda per la notte a Sorrento, rappresenta un investimento strategico in chiave futura per implementare qualità e quantità di servizi e infrastrutture (parte della somma incassata verrà destinata ai lavori già previsti in autunno per il restyling dell’eliporto), e per ulteriormente migliorare un’offerta turistica, già tra le più gradite della Campania e del turismo del Sud Italia. E se Capri, invece, ha scelto da tempo di far gravare il sovraprezzo non su chi soggiorna sull’isola ma su chi vi mette piede, sbarcando da traghetti ed aliscafi, istituendo prima la tassa di sbarco, poi sostituita dal contributo di sbarco, in sostanza comunque un onere da addebitare nei confronti di chi acquista un biglietto per fare rotta verso la terra dei Faraglioni, il risultato è più o meno similare, vale a dire da un lato le entrate derivanti da tale gettito, (almeno quattro milioni di euro) simboleggiano il successo riscosso in fatto di arrivi e sbarchi sull’isola, con un ritmo nei giorni di caldo agostano che supera di gran lunga anche la quota quotidiana di diecimila, dall’altro che otto miliardi del vecchio conio sono utili per supportare i servizi turistici ed anche se si vuole aumentare gli standard qualitativi per una serie di materie strettamente collegate con il circuito di funzionamento del terziario. Insomma, così come nelle loro lontanissime origini Sorrento e Capri erano un unicum territoriale, oggi, seppur località geograficamente separate, sono anche idealmente legate da un fil rouge turistico che le porta anche per il 2024 o quantomeno per i dati parziali di una stagione estiva che, complice il veloce ritorno del solleone e delle calde temperature, è ancora molto al di là dal concludersi. Pur essendo ancora nella prima parte della settimana, infatti, le percentuali di occupazione per il weekend si attestano già ben oltre l’ottanta per cento sia in penisola che sull’isola azzurra, un “movimento” che rafforza ancor di più il successo delle due località turistiche e fa prevedere un ulteriore incremento di entrate derivanti dal gettito straordinario delle rispettive imposte che gravano proprio sull’arrivo dei vacanzieri.