Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – “No al luna park Capri”, overtourism e numero chiuso, Capri come la Sardegna, da isola a isola. L’estate 2023, più di tutte le precedenti e considerando, una volta messe alle spalle restrizioni varie, anche il boom e la voglia di partenze e vacanze, si sta manifestando come quella del cosiddetto “overtourism” sull’isola azzurra e in tante altre località turistiche dello Stivale. A soffrirne maggiormente, e quindi a non vedere più solo con l’accezione positiva l’arrivo di flussi turistici, sono in particolare i territori dalle ridotte dimensioni e caratterizzati da servizi e infrastrutture pensati e organizzati per numeri di gran lunga inferiori rispetto a quelli attuali. E se la Sardegna è stata la prima regione, grazie all’intervento dei suoi sindaci, ad adottare provvedimenti di tutela per una serie di località molto gettonate come, per esempio, la costa di Baunei (eletta ‘Mare più bello d’Italia’), Stintino (con la spiaggia La Pelosa), Lu Impisti, Brandichini, San Teodoro, Cala Coticcio e la spiaggia del Cavaliere nell’arcipelago della Maddalena e anche Cala Gabbiani, anche Capri “gemellandosi” da isola a isola, potrebbe andare in una direzione di maggiore “protezione” della propria vivibilità. Il numero chiuso è stata sempre parola tabù all’ombra dei Faraglioni ma occorre, comunque, un piano d’azione per consentire un turismo sostenibile, superare l’attuale status di isola sinonimo di caos agli imbarchi e di resse e code ovunque. In prima linea in questo senso è l’Unione Nazionale Consumatori che con il suo delegato isolano Teodorico Boniello ha sottolineato da tempo “l’insostenibilità del turismo e la riduzione degli standard qualitativi di una realtà che si è sempre contraddistinta per accoglienza ed ospitalità. Oggi, più che mai – ha evidenziato Boniello da molti mesi mostrando lungimiranza – occorre ridisegnare e riprogrammare il turismo, compatibilmente con i beni e i servizi che l’isola ha a disposizione e battagliare, in ogni sede, per garantire alla nostra comunità l’accesso e l’utilizzo, senza privazioni, dei servizi pubblici ed ai visitatori il godimento pieno delle bellezze dell’isola”. E se i Consumatori pensano addirittura ad una mobilitazione generale per dire “no al luna park Capri”, potrebbe essere il modello Sardegna la vera svolta. E non a caso la soluzione verrebbe da una regione fatta di isolani con senso di appartenenza e orgogliosi difensori della propria “terra natìa”.