Fonte: Metropolis
di Marco MIlano
CAPRI – A Capri nelle acque della Grotta Azzurra ritrovati reperti di epoca romana. I sommozzatori della Polizia hanno fotografato reperti storici nelle acque dell’isola azzurra. Le attività si sono svolte in questi giorni e sono state portate avanti dal Nucleo Sommozzatori dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, che ha effettuato “un servizio finalizzato alla prevenzione ed al contrasto della pesca di frodo nell’isola di Capri”. Nello specifico, gli operatori si sono immersi nello specchio d’acqua antistante la Grotta Azzurra, dove, “ad una profondità di circa trentacinque metri – come spiegato nella comunicazione ufficiale – hanno fotografato un’ancora litica mentre, all’interno della grotta, a circa venti metri di profondità, hanno rilevato la presenza di una parte dell’orlo di un dolium risalente all’epoca romana”. Ad onor del vero va detto che da sempre per l’antro più famoso dell’isola azzurra visitato da milioni di visitatori e conosciuto in tutto il mondo, le testimonianze e le ricostruzioni raccolte prima della sua riscoperta nel 1826 con August Kopisch, narrano di antiche storie degli anni dei grandi imperatori di Roma che volevano quella grotta, così ribattezzata per il particolare colore blu cobalto donato dal gioco di luci che si riflette sull’acqua, come un luogo “frequentato e utilizzato” nel periodo durante il quale Capri era, di fatto, una succursale dell’impero romano. Ma non solo. Secondo quanto si apprende dalla nota diffusa dalla Questura di Napoli, infatti, “gli agenti hanno effettuato un’ulteriore immersione in località Grotta Bianca dove hanno riscontrato la presenza di pietre di ossidiana, riconducibili al carico di un relitto di epoca neolitica, a trenta metri circa di profondità. Tutti i reperti sono stati lasciati nella posizione in cui giacevano”.