Fonte: Il Mattino.it – 11 Novembre 2024
di Anna Maria Boniello
Con la scomparsa di Ettore De Nardo, presidente della società Sippic di Capri, l’isola azzurra perde un altro pezzetto di storia che iniziò nei primi anni del secolo scorso quando un gruppo di visionari e accorti imprenditori guidati dallo zio dello scomparso e omonimo presidente fondarono la storica e ultracentenaria azienda con lo scopo di alimentare elettricamente la funicolare dell’isola. Successivamente, l’azienda allargò i suoi obbiettivi sempre nel settore pubblico, gestendo nel corso degli anni oltre l’energia elettrica anche la rete idrica e i trasporti pubblici interni all’isola. Ma la funicolare resta sempre il suo punto d’orgoglio, ancora oggi tutti si chiedono cosa sarebbe stata Capri senza quel rosso vagoncino che collega il porto di Capri con la piazzetta.
Una vera e propria rivoluzione per quegli anni che portò l’energia elettrica anche a Capri insieme ad altre isole minori d’Italia. Parliamo del 1903 in un’Italia che si avviava verso il progresso e in un’isola completamente diversa da quella di oggi. Una lenta e continua trasformazione che ha visto la società grazie all’intuito innovativo dei suoi dirigenti tra questi la famiglia De Nardo ad apportare «una serie di lavori di ammodernamento, dovuti alle inevitabili esigenze di aggiornamento date dall’evoluzione tecnologica. La prima ristrutturazione risale alla fine degli anni 50, successivamente sono stati effettuati interventi di potenziamento ed efficientamento della produzione, con particolare attenzione alle nuove norme di salvaguardia ambientale».
L’occupazione
Così è sancito nella storia dell’azienda che sull’isola in quegli anni diversi da quelli di oggi veniva paragonata alla Fiat caprese, dando lavoro a centinaia di operai e decine e decine di famiglie che giovavano della sicurezza del posto di occupazione sicuro. Una storia che è andata avanti fino a qualche tempo fa, quando poi sono mutati attori e scenari, ma la sippic è rimasta ancora un puto di riferimento anche se il suo leader era stato minato nelle sue energie dagli anni, ma non ha mai voluto lasciare il ponte di comando. Questa notte però la fine è arrivata all’improvviso Ettore De Nardo è scomparso nella sua casa napoletana all’età di 81 anni, lasciando alla guida la figlia Brunella, la moglie Avvocato Anna La Rana, e il team di collaboratori che lo hanno seguito da sempre. Ma sull’isola Ettore De Nardo non sarà ricordato solo per le sue attività imprenditoriali ma anche per la sua versatilità che lo ha portato a ricoprire più ruoli, ma quello a cui teneva di più era quello di aver rivestito la carica di Presidente del Tennis Club di Capri per alcuni decenni, Un’attività che amò moltissimo che lo distraeva dai suoi impegni e che portò anche Capri ad entrare nell’allora esclusivo mondo del tennis, consentendo la nascita della scuola di addestramento tennis, per i bambini isolani e la creazione di un club con la squadra di adulti che ha partecipato a campionati regionali di alto livello facendosi onore e che vantava nel suo team atleti capresi di categorie C. Un risultato di cui De Nardo era fiero e spesso seguiva le squadre di adulti o bambini nelle loro trasferte, o li incitava a vincere ai bordi dell’allora campi in terra rossa nell’antica via caprese adiacente via Camerelle. Ecco perché con la sua scomparsa va via un pezzo di piccole e grandi storie capresi sconosciute a molti. La sua scomparsa è stata appresa con cordoglio e un velo di tristezza è sceso oggi in piazzetta. I funerali avranno luogo domani alle 16.00 nella chiesa di San Pasquale a Chiaia a Napoli.