Anna Maria Boniello. Capri – Le multe ai bar della piazzetta, che hanno superato i confini stabiliti dal Comune fanno presagire un’ estate rovente. A dare il via sono state le ordinanze sul prelievo del DNA ai cani e quella anti rumore che fissa rigidi paletti alle aperture dei cantieri edili, sino al ticket d’ingresso ad uno dei più visitati siti dell’isola, quale quello dei Giardini Di Augusto. Quest’ultima però non ha sortito l’effetto bomba negativo, perché ha già fatto entrare nelle casse del Comune diverse migliaia di euro che andranno a rimpinguare il bilancio comunale, insieme agli oltre 500.000 euro l’anno che già il Comune introita dalle tasse di occupazione del suolo pubblico che quest’anno hanno subito un aumento del 30% rispetto agli anni precedenti. Forse saranno i tagli dovuti alla Finanziaria o le nuove frontiere del Federalismo Fiscale che impone ai comuni di reperire fondi all’interno del territorio. Sino a qualche anno addietro infatti il suolo pubblico veniva stabilito con altri criteri, alle origini secondo il numero degli abitanti, che comportava tasse irrisorie, poi arrivò il canone di concessione che fece balzare in avanti i costi a metro quadro, tanto che si arrivò addirittura ad una serrata di tutti gli esercizi commerciali, per finire poi con un accordo che è durato sino all’ingresso del Cosap nel 2001. Con il canone di occupazione suolo aree pubbliche, ogni comune può stabilire quanto farsi pagare per l’occupazione dei suoli, e sull’isola azzurra da dieci anni si è intrapresa questa strada. La concessione viene rinnovata ogni anno e prevede però rigide norme come quella di non poter sconfinare dallo spazio occupato ed è lo stesso comune a provvedere ogni inizio estate a tracciare i confini con una larga striscia di vernice bianca, e da quella è impossibile “evadere”. Ai Vigili ovviamente è demandato il compito di controllare, e se un tavolino mediamente, secondo le ore del giorno, può fruttare dai 20 ai 40 euro per quattro persone all’ora del breakfast, e dai 40 ai 50 all’ora dell’aperitivo, la sera, nello spazio di tempo più chic ed ambito, nell’attesa di andare a cena, o al rientro dal ristorante alla moda, si può arrivare, per i più azzardati, dai 50 euro ai 100 e più euro, se ad occupare il tavolino sono quattro persone, se si sorseggia un whisky o un cognac invecchiato o un bicchiere di vino o una coppa di champagne. Supera ogni previsione di costo chi invece è fanatico delle bollicine e preferisce brindare con gli amici con una bottiglia di Crystal al tavolo spendendo 400 euro. Ovviamente i bar della piazzetta sono quelli più tassati : il costo di 1 metro quadro è di circa 400 euro all’anno e l’importo più caro è quello che paga il Gran Caffè che occupa circa 90 metri quadrati, a metà strada è il Piccolo Bar con poco più di 50 ed il Bar Caso con circa 44 metri, mentre il Bar Tiberio, ai bordi delle scale della chiesa, occupa appena 42 metri quadrati. Non sarà quindi la multa di 25 euro una tantum a fare impallidire i proprietari dei locali, anche se è apparso a molti esagerato il rigore che è stato applicato in una tranquilla domenica di Maggio, in pieno giorno, quando sicuramente dopo l’ora dell’aperitivo, passate le 13.00 il salotto del mondo appare semivuoto. Forse, secondo qualcuno, si vogliono dare avvisaglie di un giro di vite che potrebbe avvenire ogni fine settimana. Il Sindaco assicura che non si tratta di un eccesso di rigore, ma della volontà di voler gestire l’ordine pubblico, specialmente nelle ore di punta, quando il passaggio di turisti e isolani che arrivano con la Funicolare si blocca in quel piccolo corridoio di strada che sbuca dall’arco dell’antica porta d’accesso al paese, come anche in altri punti della piazza. In questi percorsi, dice Lembo, dobbiamo trovare il sistema di agevolare il transito ed eliminare lo sconfinamento dei tavolini, o con fioriere o con cordoni in stile marinaro e bastoni rimovibili.