Fonte: Metropolis
di Marco Milano
Via Krupp non riaprirà a breve». A Capri la riapertura di via Krupp continua ad essere al centro del dibattito. Il gruppo di opposizione CapriVera, infatti, è intervenuto sul progetto di ripristino e manutenzione della storica strada che porta il nome del suo mecenate, il re dell’acciaio Friedrich Alfred Krupp. La strada non accessibile dal 2014 dopo la sua riapertura del 2009 in presenza dell’allora presidente della Repubblica Giorgio Napolitano dopo la precedente e trentennale chiusura, è oggi di nuovo alla ribalta. L’annuncio nel consiglio comunale dell’altro giorno della proposta che potrebbe riportare quel cancello in ferro battuto ad essere spalancato all’arrivo di turisti, vacanzieri ed amanti di quel gioiello architettonico che fa parte del patrimonio dell’isola azzurra ha portato il gruppo Capri- Vera guidato dai banchi dell’opposizione consiliare da Paolo Falco a prendere posizione sostenendo che «via Krupp non riaprirà a breve e sarà data in concessione ad un privato. Con una clamorosa giravolta, l’amministrazione che tanto aveva osteggiato la possibilità di una concessione a privati della via Krupp questa la tesi del gruppo CapriVera diffusa attraverso i propri canali social ufficiali – ha alla fine accettato la proposta della società Gheller, la stessa che si era fatta avanti alcuni anni fa quando membri dell’attuale maggioranza raccolsero firme per bloccare l’apertura della strada. Una proposta che appare anche fortemente peggiorativa rispetto alla precedente in quanto elimina ogni intervento su parti importanti del costone roccioso e riduce radicalmente la manutenzione straordinaria, col rischio concreto di vederla richiusa subito dopo gli anni di concessione tornando al punto di partenza. L’amministrazione, a cui durante la seduta di Consiglio Comunale l’opposizione ha evidenziato tutte le falle e le perplessità si legge ancora nella tesi sostenuta da CapriVera – non ha cambiato idea sul privato né crede davvero che ci siano differenze sostanziali o che questa proposta sia migliore: la verità è che in tre anni non è stata in grado di produrre un bel niente e quindi Gheller è l’unica soluzione che le permette di fare un piccolissimo passo avanti. Un passo avanti che non porterà a riaprire in tempi brevi e che non risolve i problemi di sicurezza del costone roccioso che sovrasta la strada».