Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – E’ attesa, probabilmente, in queste ore l’autopsia che stabilirà l’identità dell’uomo ritrovato l’altro giorno nelle acque sottostanti la Grotta dell’Arsenale e le cause che hanno portato a Capri alla sua morte. Intanto l’episodio sta diventando una sorta di giallo in piazzetta e dintorni, con tante persone che da venerdì, a poche ore dalla notizia, si stanno interrogando su dinamiche dell’accaduto e identità della persona scomparsa. Le ipotesi che si affacciano sono tante, ma molte meno sono le certezze, sta emergendo, ma è una probabilità, che la persona avrebbe trascorso la notte sull’isola, smentendo, quindi, la supposizione che si potesse trattare di un turista di passaggio o di un escursionista giornaliero. E se la domenica estiva all’ombra dei Faraglioni è stata all’insegna di struscio in t-shirt e pantaloncini e discese al mare, comunque, isolani e vacanzieri abituali si scambiavano opinioni e congetture sul mistero, quasi un noir, che sta avvolgendo da qualche giorno lo scoglio caro all’imperatore Tiberio. La Procura di Napoli, comunque, avrebbe stabilito, per stamattina l’esame autoptico del corpo ritrovato privo di vita dalla Guardia Costiera intorno alle ore 11 dello scorso venerdì e del quale sono ancora in atto le ricerche per stabilirne l’identità e di conseguenza rintracciare conoscenti e familiari. Il caso è nelle mani del Pm Silvio Pavia che ha avviato tutte le immediate verifiche che stabiliranno a chi corrisponde il cadavere di un uomo tra i cinquanta e sessant’anni, recuperato nelle acque di Capri. L’altro dato abbastanza probabile è che il corpo privo di vita dell’uomo sarebbe rimasto in acqua, secondo le prime ricostruzioni effettuate dai sanitari, per qualche ora, e nella località rocciosa meglio conosciuta come Grotta dell’Arsenale, meta soprattutto dei naturalisti. Il volto ricoperto di sangue, le lacerazioni lungo la schiena e una possibile ferita alla testa tenderebbero a far escludere il suicidio e a far propendere per l’ipotesi di una caduta accidentale tra la massa di scogli appuntiti, o un urto provocato da un’onda anomala più potente delle altre, ma sarà quanto emergerà dall’Istituto di Medicina Legale a determinare il reale svolgimento dei fatti.