Anna Maria Boniello. Capri – Ladri in visita notturna agli scavi archeologici di Villa Jovis a Capri. Il colpo messo a segno la scorsa notte, dopo aver forzato la porta di ingresso, nella sede della biglietteria che si trova all’interno del sito imperiale, ha fruttato un bottino di 2416 euro. L’intero incasso della bigliettazione degli ultimi quattro giorni, da mercoledì a sabato, relativo ai biglietti di ingresso di 2 euro a persona, era custodito in due posti diversi. Monete e banconote si trovavano per la maggior parte in un barattolo di vetro nascosto, mentre la somma rimanente in una cassetta metallica con la chiave che era stata lasciata inserita nella serratura. L’incasso doveva essere versato questa mattina dai responsabili della cooperativa che gestisce la biglietteria degli scavi, ma i ladri hanno agito d’anticipo e probabilmente – secondo gli inquirenti – dovevano essere a conoscenza del tesoretto che giaceva semi incustodito nel piccolo e storico locale che si trova proprio all’ingresso della villa che Tiberio volle dedicare a Giove. A fare la scoperta sono stati l’addetto alla bigliettazione e il custode che ieri mattina, poco prima delle 10, all’orario di apertura che si protrae alle 18, hanno immediatamente informato del furto i carabinieri della stazione locale che si sono recati sul posto per un primo sopralluogo. I militari dopo essersi accertati della dinamica del furto hanno effettuato con personale specializzato i rilievi dattiloscopici sia sulle superfici sia sugli oggetti, barattolo, cassettina in ferro e porta di ingresso, al fine di poter mettere a confronto le impronte digitali con quelle già in loro possesso dai precedenti furti. Una serie di episodi che utilizzando tecniche diverse e probabilmente, secondo i carabinieri, non ad opera della stessa mano, stanno rompendo la quiete e la tranquillità dell’isola e degli isolani dallo scorso 22 aprile. Con quello di ieri infatti sono ben 8 i furti messi a segno in abitazioni ed esercizi pubblici appartenenti a residenti e seconde case. Uno di questo, quello in via Sopramonte, a pochi passi dalla Piazzetta, ha fatto finire in carcere una mini banda di ladri proveniente dalla terraferma e residenti due a Castel Volturno e uno nel campo nomadi di Scampia. Quello di ieri a Villa Jovis, secondo gli inquirenti, potrebbe avere invece una matrice locale, sia per la dinamica dell’accaduto che per la perfetta conoscenza del luogo e delle abitudini del personale addetto alla bigliettazione del sito. Per visitare gli scavi non esiste un servizio di guide specializzate utili ad illustrare i resti di una struttura che copriva una superficie di circa 7mila metri quadrati e che venne fatta costruire da Tiberio su un primo impianto di età augustea e divenne la dimora stabile per l’imperatore dal 27 al 37 dopo Cristo, un lunghissimo periodo nel quale Villa Jovis da dimora imperiale divenne anche il palazzo del governo di Roma e tra quelle mura Tiberio per ben undici anni governò il suo impero. Gli scavi vengono visitati oggi da centinaia di migliaia di turisti all’anno, dopo una lunga “arrampicata” sul monte che ha preso il nome di Tiberio, da dove, oltre il fascino delle rovine, si gode la vista di un panorama di straordinaria bellezza con una vista mozzafiato che spazia a 360 gradi tra il golfo di Napoli e quello di Salerno, con dirimpettaia Punta Campanella e l’isola Li Galli a fare da sfondo.