Anna Maria Boniello
CAPRI – Un souvenir griffato Cerio è diventato quest’estate l’oggetto più particolare da portare via dopo una breve o lunga vacanza sull’isola. L’idea nata al nipote di Laetitia Cerio, Federico, che ha voluto fissare in alcuni oggetti d’arte le immagini delle opere più significative che la figlia di Edwin Cerio ha creato nell’arco della sua lunga vita. I disegni delle opere di Laetitia trasferite su cuscini in seta o su pura canapa e che ricordano gli arredi di un’antica casa caprese fanno bella mostra di sé nel cuore della Capri antica in una deliziosa e caratteristica piazzetta a metà strada tra la piazza salotto del mondo e il lungo serpentone che porta a Tiberio. Quest’anno Laetitia Cerio grazie anche ad una straordinaria mostra che è stata allestita nel Palazzo, sede della Fondazione, che fu creato da Ignazio Cerio. E il percorso artistico di Laetitia, figlia di Edwin Cerio e di una fotografa argentina, Helena Hosmann, dove nacque nel febbraio del 1908 dopo essere stato esposto nelle sale del Palazzo Cerio si è trasferito nei preziosi ed eleganti oggetti che suo nipote Federico, terzogenito di suo figlio Ferdinando Alvarez de Toledo, espone nella sua piccola bottega d’arte all’ombra di un piccolo oleandro che adorna la strada. Opere e miniature che sono state esposte nei musei e in gallerie famose di diverse nazioni anche perché Laetitia Cerio ha frequentato l’Accademia d’Arte a Firenze e l’Istituto d’Arte a New York dove apprese le tecniche particolari del colore ed ebbe come professore il famoso pittore Stuart Davis e Bob Hale. I bozzetti di Laetitia Cerio oggi riproposti nei foulard, nelle pochette, sui portacellullari e portaocchiali dal nipote Federico hanno ripreso quel percorso internazionale che da Capri li porterà come ricordo dell’isola in ogni angolo del mondo proprio come fece Emilio Pucci che affidò a Laetitia Cerio il compito di disegnare sulle sue stoffe, i tessuti, le camicie e le chemisiere immagini e scorci dell’isola, partendo dal campanile ad una particolare visione della “piazzetta circolare”. Visioni ed immagini di una Capri degli anni Cinquanta ormai scomparsa di cui resta unica traccia la torre campanaria della piazzetta che grazie all’amore che il nipote Federico nutre ancora per sua nonna riappare oggi in un piccolo angolo caratteristico di un’isola che resiste ancora nel tempo.