Anna Maria Boniello. Capri – L’isola azzurra si avvia a diventare una “Electric Smart Isle”. Un microsistema a basso impatto ambientale dove sarà attuata una rivoluzione nella produzione e distribuzione dell’energia elettrica nell’intero territorio. A dare l’annuncio sono stati l’ing. Egidio Fedele Dell’Oste e la dott.ssa Maria Nociti, i commissari nominati dal Prefetto nella qualità di amministratori straordinari per tutte le attività di produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica della Sippic nell’isola i Capri. Un bilancio del primo semestre di attività dei due amministratori straordinari della Sippic che hanno voluto dare pubblico risalto alla strategia che è stata messa in atto e che include gli interventi nel servizio elettrico nell’immediato futuro. Le nuove frontiere che riguardano il futuro energetico dell’isola sono incluse all’interno di un progetto molto complesso ma che ha come obiettivo quello di trasformare l’isola di Capri in una “Smart Electric Isle”, ovvero, spiegano gli amministratori dell’azienda in un isola dove sia minimizzato l’utilizzo di fonti energetiche da idrocarburi, proprio quello che viene chiesto da gran parte della popolazione che proprio pochi giorni orsono, in un’assemblea pubblica convocata dai soci di “Chi Ama Capri” chiede a gran voce. La trasformazione, che è prevista nel progetto non riguarda solo la centrale elettrica, ma anche la rete di distribuzione. A leggere la nota diffusa dalla Sippic è previsto il potenziamento della rete elettrica attraverso minori chilometri di rete che diventano però più potenti. “Saranno installati – spiega l’ing. Dell’Oste – anche dei misuratori elettronici che a differenza dei vecchi contatori elettronici vengono chiamati misuratori intelligenti, che interagiscono fra l’utenza e l’azienda. E ancora l’installazione di colonnine di ricarica, poste nei punti strategici per le ricariche dei veicoli elettrici, ed infine saranno installati dispositivi che favoriranno la diffusione del fotovoltaico, attraverso impianti di accumulo”. Una vera e propria rivoluzione, insomma, che inizierà in un anno quando alla fine del 2016 il primo cavo di Terna sarà allacciato alla centrale e fornirà energia elettrica alla rete di distribuzione. L’allacciamento del secondo cavo, attraverso l’elettrodotto sottomarino è previsto non prima del 2020. Ed è per questi motivi, spiegano gli amministratori, se l’isola di Capri non vorrà correre il rischio di restare senza energia per eventuali rotture o manutenzioni programmate, dovrà prevedere la presenza della centrale come gruppo di soccorso, almeno per i prossimi cinque anni, secondo i parametri di affidabilità di Terna. Intanto per rinnovare il parco motori della centrale in sostituzione delle vecchie cinque unità ne saranno acquistate due nuove che con una potenza inferiore ma dal maggior rendimento ed impatto ambientale notevolmente inferiore all’attuale. Un’altra grande novità annunciata dagli amministrazione è quella che il progetto, che è stato già presentato al Ministero per lo Sviluppo Economico, all’Autorità per l’Energia Elettrica, agli assessorati regionali e provinciali ed alle due amministrazioni isolane, che ne hanno condiviso le finalità, prevede lo smantellamento del vecchio impianto di dissalazione attualmente in disuso, che sarà sostituito da una palazzina tecnologica accanto alla cabina di collegamento con Terna, dove inserire una serie di dispositivi per sviluppare anche a Capri una “smart grid”, un termine innovativo con il quale vengono definite le funzioni intelligenti delle future reti di distribuzione elettrica.