Anna Maria Boniello. Capri – La Guardia Medica di Capri al centro di un’inchiesta giudiziari. I Vigili Urbani hanno denunziato alla Procura della Repubblica il sanitario di turno accusandolo di gravissimi reati quali concussione e rifiuto di atti d’ufficio ed omissione, secondo quanto previsto dagli articoli 317 e 328 del Codice Penale. I fatti sono accaduti questo fine settimana quando la dottoressa C.A. di 48 anni, dopo aver prescritto una medicina sul proprio ricettario ha chiesto al paziente di versarle la somma di 10 euro a fronte della sua prestazione. Sbalordito, l’uomo, un Giudice di Pace in pensione, che risiede stabilmente sull’isola, dove è iscritto nell’elenco dei residenti, ha versato quanto richiesto e si è recato nella più vicina farmacia per poter ritirare il farmaco prescritto. Ha chiesto poi spiegazioni ai dottori della farmacia che gli hanno confermato che non doveva versare la somma di dieci euro per una ricetta, anche perché il farmaco prescritto costava solo pochi euro, per cui poteva chiedere ed ottenere il rimborso. L’uomo è ritornato quindi nell’atrio del comune dove si trova il presidio della Guardia Medica, gestito dall’ASL NA1 a pochi passi di distanza dal Comando di Polizia Municipale. Avendo trovato chiuso l’ambulatorio, l’uomo si è recato nel Comando Vigili ed ha raccontato l’accaduto al vigile di turno che presidiava il comando, il Tenente Piero Presti, che immediatamente ha cercato di rintracciare la dottoressa che si era allontanata dal luogo di servizio. Al suo rientro l’ufficiale ha chiesto al medico di restituire quanto illecitamente percepito e si è sentito rispondere, con suo sommo stupore, che il sanitario non poteva provvedere al rimborso, perché aveva speso già i dieci euro. E’ iniziata così la querelle giudiziaria che è stata poi allargata dal Tenente Presti ad altre persone che si erano recate quel giorno presso l’ambulatorio della Guardia Medica, chiedendo loro se avessero pagato la prestazione, quale il rilascio di ricetta. Si è venuto così a scoprire che l’episodio che aveva visto protagonista il Giudice di Pace non era isolato, ma anche un’altra isolana, residente a Capri nella zona alta di Tiberio aveva pagato per ottenere la ricetta. Il caso si è rivelato più grave, perché dopo aver appreso che non doveva pagare nessuna cifra la donna è ritornata anch’ella dalla dottoressa che addirittura si è rivolta a lei in maniera aggressiva strappandole la ricetta sanitaria in faccia e rivolgendosi in malo modo le ha urlato di recarsi dal proprio medico per la prescrizione, nonostante fosse un giorno festivo ed il servizio di Guardia Medica è obbligato a sostituire il medico di base. Questo episodio, aggiunto al primo, ha aggravato ancora più la posizione della dottoressa, che è entrata a pieno titolo nell’inchiesta che sarà ancora più allargata da ulteriori accertamenti che saranno svolti dalla Polizia Municipale, che ieri mattina ha inviato in Procura una corposa documentazione in cui venivano esposti i fatti, e l’elenco dei reati dei quali si è reso responsabile il sanitario. La dottoressa nello scorso mese di novembre era già stata oggetto di denunzia da parte della Polizia Municipale per aver abbandonato il presidio, lasciandolo incustodito prima che arrivasse il sostituto e che terminasse il suo turno di servizio.