Anna Maria Boniello. Capri – L’eccesso di gentilezza del sanitario della Guardia Medica, M.F. 57 anni, che presta servizio a Capri proprio nell’atrio del comune in piazzetta, nascondeva un fine recondito. Il medico, il cui servizio inizia alle 20.00 di ogni sera e termina alle 8.00 del mattino, proprio per far fronte alle esigenze di isolani e turisti in caso di emergenze sanitarie, dopo aver ricevuto un vacanziere, un giornalista freelance in vacanza sull’isola che aveva bisogno di una ricetta medica per poter acquistare un farmaco, ha suggerito al paziente di aspettarlo seduto ad un bar della piazzetta, perché sarebbe andato lui stesso ad acquistare il medicinale di cui aveva bisogno. Si trattava di un banalissima confezione di compresse per facilitare il sonno. Il medico però prima di recarsi in farmacia ha chiesto 25 euro per l’acquisto, e dopo pochi minuti ha consegnato al giornalista in vacanza la scatoletta con il medicinale. Il protocollo invece, così come accade per chi si reca alla Guardia Medica, un servizio regionale di assistenza che fa capo all’Asl, prevedeva che fosse redatta l’eventuale ricetta con la prescrizione del farmaco, o fossero trascritte le generalità del paziente sul registro sanitario in dotazione, annotando la prognosi. E’ stato invece, e non si capisce perché adottato un protocollo diverso e non previsto da nessun regolamento. Il turista, ignaro, ha ringraziato il medico per la gentilezza dimostrata nei suoi confronti, e solo dopo aver aperto la confezione si è accorto che il costo del farmaco era di appena 4 euro e 90 centesimi. A quel punto il vacanziere è ritornato negli uffici della Guardia Medica che però erano chiusi, essendo il medico uscito per una visita domiciliare. Ma proprio accanto allo studio della Guardia Medica si trova il posto di polizia locale dove stazionava la pattuglia di turno composta dai due agenti Simone Abate e Francesco Palumbo, ai quali il pazienta “gabbato” ha raccontato i fatti, chiedendo se a Capri esistesse una tassa sul servizio di guardia medica. Gli agenti, sbalorditi, hanno atteso che rientrasse il dottore, il quale alla vista dei due ha voluto restituire la somma che aveva trattenuto, senza pensare però che il verbale era stato già redatto, ed ieri mattina il comandante della polizia municipale, il tenente Angelo Mazzarella, ha formalizzato le indagini, contenenti anche la denuncia del turista ed il verbale dei due agenti, ed ha inviato gli atti a Napoli all’autorità giudiziaria con l’accusa dei reati di abuso d’ufficio e truffa aggravata. Un’ ampia relazione il comandante di polizia municipale ha rimesso anche agli uffici dell’ASL Na1 competenti ed al responsabile del servizio sanitario di Guardia Medica sul territorio. Non è la prima volta che la guardia medica di Capri balza agli onori delle cronache. Gli ultimi episodi che si ricordano risalgono alla primavera del 2011, in quel caso fu una dottoressa a chiedere dieci euro ad un giudice di pace habitué di Capri per l’emissione di una ricetta, ed anche in quell’occasione furono i Vigili Urbani a raccogliere la denunzia. La dottoressa, clamorosamente, pochi giorni dopo questo episodio si rese protagonista di una situazione analoga, richiedendo ad un altro paziente una parcella per la sua prestazione professionale. Infine la dottoressa in un’altra occasione si allontanò ingiustificatamente dalla Guardia Medica e lasciandola incustodita per due ore. L’incredibile vicenda portò poi alla sospensione per 30 giorni ai danni della dottoressa da parte dei vertici dell’ASL.