Anna Maria Boniello. Capri – L’abbandono ed il degrado nei quali versa Villa Jovis ha fatto scatenare sull’isola un coro di proteste e polemiche fra i cittadini ed il mondo imprenditoriale. Le immagini del cancello sbarrato che dal mese di gennaio impedisce la visita ai turisti, e la situazione rovinosa dei reperti che vengono attaccati sempre di più dagli agenti atmosferici, con muretti crollati e radici infiltrate nei vialetti e nelle antiche stanze che hanno visto l’Imperatore Tiberio dominare il mondo, hanno provocato violente reazioni sull’isola. A partire lancia in testa contro la Sovrintendenza ai Beni Archeologici sono stati prima di tutto gli imprenditori turistici. Ad alzare la voce, Sergio Gargiulo, presidente di Federalberghi, a nome di tutti i suoi associati: “Siamo indignati – attacca il presidente- perché in questa maniera verranno distrutti i tesori che ci ha consegnato la storia. Lo scorso anno furono i giovani di un’associazione naturalista caprese a pulire l’area ed a stampare un opuscolo che abbiamo poi distribuito ai turisti. Di questo opuscolo Federalberghi sta effettuando la ristampa. Che senso ha se tutto il sito sta andando in rovina? Queste sono le domande – continua Gargiulo – che intendiamo rivolgere alla Soprintendenza ai beni archeologici che ha in gestione Villa Jovis, per l’ingresso alla quale percepisce una somma che dovrebbe essere reinvestita nella manutenzione. Oggi abbiamo scoperto questo degrado in un momento così critico per le sorti del turismo, sottrarre alla visita degli ospiti un sito così importante crea un danno enorme all’immagine turistica dell’isola ed anche alla sua economia”. E critiche pesanti sono arrivate anche dal Presidente di Capri Excellence Gianfranco Morgano che in una sua dichiarazione sottolinea come le categorie imprenditoriali fossero all’oscuro della chiusura della villa “Io come molti concittadini e turisti – attacca Morgano – non ero al corrente della chiusura temporanea della Villa, e sono davvero dispiaciuto anche per il degrado vergognoso in cui versa. Propongo di utilizzare i ricavi della tassa di sbarco, che da quest’anno a regime dovrebbero essere ancora più cospicui, non solo per migliorare i servizi turistici e la manutenzione dell’arredo urbano anche ai siti archeologici come Villa Jovis – conclude il presidente di Capri Excellence – che è testimonianza unica della storia bi-millenaria della nostra Capri.” Ed intanto, anche se si è appreso che la Sovrintendenza ai Beni Archeologici aveva comunicato al Comune, che lo aveva affisso in bacheca, che villa Jovis sarebbe restata chiusa dal 7 Gennaio al 24 Marzo per lavori di restauro, il Sindaco Ciro Lembo ribadisce la sua totale estraneità ai fatti: “Non siamo responsabili della manutenzione e del degrado del sito archeologico, dice Ciro Lembo, e siamo amareggiati per la situazione che si è venuta a creare, anche perché il 24 Marzo villa Jovis deve essere riaperta al pubblico, ed anche se non possiamo destinare nemmeno un euro del nostro bilancio alla pulizia dell’area, vuol dire che ci appelleremo anche quest’anno alle associazioni di volontariato per il ripristino degli spazi, che potrà essere effettuato assieme ai nostri uomini della Capri Servizi” Ed anche Marino Lembo, assessore al turismo, interviene per far sapere che erano già stati inviati alla Soprintendenza progetti per la valorizzazione del sito, ma il comune non aveva avuto risposta, per cui il Comune partecipa al bando regionale per la riqualificazione dei siti archeologici, che attraverso i fondi FESR prevede il rifacimento di Viale Mauri, la manutenzione delle aree interne e del servizio di biglietteria, e di addirittura di uno spazio adibito a museo virtuale che con un sistema interattivo ripropone Villa Jovis nel suo impianto originale.”