Capri –
Il fascino dell’isola azzurra non cala nemmeno nei bui momenti di crisi economica. Il diagramma delle statistiche dei flussi alberghieri, nei primi sei mesi dell’anno, addirittura segnala un aumento del 2,35% di presenze in più rispetto al primo semestre dello scorso anno quando gli osservatori internazionali del turismo temevano un crollo dei movimenti turistici internazionali. Previsioni invece che ieri sono state smentite, almeno per quanto riguarda i flussi di turismo in particolare straniero verso Capri, dal commissario straordinario dell’Azienda autonoma di cura, soggiorno e turismo dell’isola, avv. Fernanda Speranza, che ha diffuso il bollettino statistico ufficiale agli operatori del settore e agli osservatori dei media specializzati nel mondo del mercato della vacanza. “Il primo semestre dell’anno ha registrato un ulteriore dato positivo nelle presenze, nel solco della crescita evidenziata già nel 2013, nonostante la crisi internazionale e nonostante le condizioni meteorologiche spesso non ottimali. Le bellezze dell’isola, il fascino dei luoghi, lo splendore del mare e i servizi offerti dalle strutture alberghiere sono gli elementi cardine alla base del successo turistico di Capri”, commenta l’amministratrice dell’Azienda. E ancora una volta bisogna sottolineare che una fedeltà assoluta viene dimostrata dal turista americano che è arrivato addirittura a superare il 6% di presenze in più rispetto al 2013. Nella scala degli arrivi stranieri sudamericani paperon de’ paperoni che da qualche anno sono entrati nel mondo dei vacanzieri extralusso, al primo posto c’è il turista carioca, i brasiliani che sono arrivati nei primi sei mesi di quest’anno addirittura al 23% in più di arrivi e al 14% in più di presenze. Un grosso balzo in avanti forse dovuto alla scoperta delle bellezze isolane, ai piaceri del divertimento notturno e ai sapori della cucina caprese. La cena nei ristoranti di lusso è infatti irrinunciabile per il vacanziere straniero che ha scelto Capri, anche se soggiorna nei grandi alberghi o sui superlussuosi yacht nella baia dei Faraglioni. L’isola quindi ritorna ad essere quella piccola babele dove si incrociano idiomi stranieri e slang di ogni nazione. Un elemento che viene visto positivamente dagli operatori del settore, felici dell’indice di gradimento che l’isola detiene sul mercato internazionale. Capri, infatti, vanta numerosi positivi sia per quanto riguarda gli arrivi, con un ben 3,04% in più, che per le presenze, dove è arrivata a +2,35% nel primo semestre. All’interno di questi numeri il segmento più numeroso è quello segnato dal flusso straniero che è giunto al 4% in più di arrivi e al 3,54% in più di presenze nelle strutture ricettive. Continua il boom di case vacanze, b&b e residence, le strutture extralberghiere, location privilegiate dal vacanziere d’oltralpe, dove si è arrivato a registrare addirittura un 22% di presenze in più mentre gli italiani si assestano intorno ad un aumento del 14%: l’intera tipologia ha però raggiunto un incremento del 20%, mentre continua la flessione del turista italiano nelle strutture a 5 stelle lusso che hanno visto scomparire dall’occupazione ben il 15% di clienti italiani. Ottima è stata anche la percentuale dei posti letto che si è mantenuta in tutto l’arco dei sei mesi intorno al 70%. Un segno negativo, con cali anche se contenuti, arriva dalla Germania, uno dei turisti più fidelizzati con l’isola in questi primi sei mesi è venuto a mancare del 4,45% rispetto al 2013. Fedeli all’isola azzurra, invece, sono rimasti i francesi, con aumento del 7,9%, gli inglesi, che hanno quasi raddoppiato con il loro 12,29% in più, e addirittura gli svizzeri che hanno superato del 15% le presenze rispetto allo scorso anno. In netto calo invece sono i russi che agli alberghi preferiscono i grandi yacht: 18,81% in meno nelle strutture alberghiere. Calano sensibilmente anche i vacanzieri che arrivano dal Sol Levante, i giapponesi che sembrava si fossero innamorati della vacanza a Capri e che sono andati a ingrossare il turismo mordi e fuggi che arriva dalla terraferma. Infatti dalle presenze alberghiere il turista dagli occhi a mandorla è calato di circa il 23%.