(da Il Mattino del 12.3.11) Anna Maria Boniello. Capri. Crolla sulla spiaggia di Marina Grande un’antica scala e vetusta scala in tufo che collegava la strada provinciale con lo spazio a mare. L’incidente, che è accaduto ieri mattina intorno alle 10.00, è stato segnalato da alcuni abitanti della zona che si sono accorti che un lungo tratto di gradinata della scala in tufo, un’antica via d’accesso alla spiaggia, ora in disuso, si era totalmente polverizzato ed i detriti era precipitati lungo il costone a valle. Sul luogo della frana sono immediatamente arrivati i Vigili del Fuoco unitamente alla pattuglia di vigili di Polizia Urbana, che hanno provveduto a far sgombrare la zona ed anche una parte di spiaggia dove si trovava una scolaresca di Capri intenta ad effettuare una ricerca. Dopo il primo sopralluogo, il Comandante di Polizia Municipale di Capri Marica Avellino ha preso atto del pericolo incombente ed ha firmato l’ordinanza per vietare l’accesso alla spiaggia pubblica. Sul luogo è rimasta la squadra dei Vigili del Fuoco della locale stazione che hanno provveduto a rimuovere alcuni massi che erano rimasti in bilico sul costone, che sono stati fatti cadere sulla spiaggia sottostante. Il crollo di ieri è accaduto a poche decine di metri dal luogo di un incidente simile che occorse lo scorso anno, quando lungo la Provinciale che collega il porto con il centro di Capri si aprì una voragine che portò alla luce una cavità che si era venuta a creare sotto l’assetto stradale. La frana di ieri riporta all’attenzione dei tecnici il problema del dissesto idrogeologico. Risale solo al 5 marzo scorso l’ultimo episodio che ha visto crollare un muro di contenimento lungo le scale di Via San Francesco, l’antica scalinata che un tempo era il principale collegamento fra il paese e Marina Grande, mentre sempre sul versante di Marina Grande una frana di massicce dimensioni investì il porto turistico, tanto che una delle banchine principali dell’approdo dei vip è ancora parzialmente sotto sequestro per un’ordinanza emanata dalla Capitaneria di Porto di Capri. Ma la frana più importante, che oltre ad avere conseguenze di carattere ambientali addirittura ha privato l’isola di una delle dimore del mito è avvenuta nel mese di Febbraio del 2009, a pochi mesi di distanza dalla riapertura di Via Krupp, rimasta chiusa per trentasei anni proprio a causa di una frana. Quel giorno il crollo del costone a picco sul mare proprio sotto ai Giardini di Augusto spazzò via distruggendola totalmente la casetta di Krupp e cancellando per sempre dal panorama caprese una delle dimore che fanno parte del vasto patrimonio di architettura locale. Il ritrovo ameno del “Re dei Cannoni” che trasformò il romitorio di Fra’ Felice, un monaco eremita che abitava la caverna, nel buen retiro per amici, artisti e buontemponi che si riunivano con Krupp nella casetta e nella strada che porta il suo nome. Il fenomeno delle frane è legato quindi a filo doppio con la storia antica e recente di Capri ed ogni anno vengono registrate cadute di masse, frane o smottamenti, piccoli e grandi che siano. L’isola è stata da sempre a rischio frane, lo dimostrano le tante grotte e cavità che affacciano sul mare e quelle di terra, che secondo gli studiosi sono sorte a seguito di eventi simili. La roccia dolomitica di Capri è stata sempre all’attenzione di geologi e studiosi che hanno messo sotto osservazione la natura e la conservazione di rupi e costoni che, specialmente in primavera, a causa delle caduta di forti piogge o di infiltrazioni d’acqua, costituiscono, in alcune zone, un pericolo costante.