Fonte: Il Mattino
di Susy Malafronte – Massimiliano d’Esposito
Il Covid-19 mette in ginocchio anche il turismo degli Scavi di Pompei: nei primi cinque giorni di marzo è stato registrato un crollo del 75 per cento delle presenze. Dopo un incremento del 9 per cento nei primi due mesi dell’anno, rispetto allo stesso periodo del 2019, la paura di contagio da Coronavirus ha messo in fuga i grandi flussi internazionali. Disdette e mancate prenotazioni hanno così messo in crisi l’economia della città che vive esclusivamente di turismo.«Non eravamo preparati – dice Rosita Matrone, presidente Adap-Federalberghi – ci è crollato tutto addosso come uno tsunami. Nessuno di noi sa come affrontare il futuro». «Se l’albergo ha registrato il 93 per cento delle cancellazioni, il ristorante il 100 per cento. Abbiamo perso tutto», lamenta Rosario Africano, titolare dell’hotel Vittoria. Una catastrofe per Pompei.Intanto il direttore generale del Parco Archeologico, Massimo Osanna, manda in ferie forzate i custodi e ne «approfitta» per mettere in sicurezza il corpo di guardia ubicato all’ingresso della Villa dei Misteri. «Completato il rafforzamento del sistema di videosorveglianza, realizzata la nuova recinzione e installati i tornelli la Villa dei Misteri è ben protetta», scrive Osanna nella nota inviata ai funzionari e all’ufficio del personale. Quindi non è più necessaria la presenza dei custodi. Il dispositivo ha fatto arrabbiate i sindacati che annunciano lo stato di agitazione degli addetti alla vigilanza. «Non abbiamo avuto alcuna informativa – dicono Giuseppe Carotenuto della Cgil, Antonio Pepe della Cisl, Maria Rosa Rosa della Uil, Michele Cartagine dell’Unsa e Nicola Mascolo della Flp – e chiediamo un incontro immediato».IL CROLLOE come se non bastasse il calo dei turisti, ieri pomeriggio sul fronte meridionale della città antica, lungo il viale delle ginestre, si è verificato il distacco di una porzione del paramento di una parete esterna, ad est dell’edificio delle Terme del Sarno, in zona non accessibile al pubblico. Si tratta di materiale di ricostruzione risalente al tempo dello scavo di quell’area e di parte del riempimento sottostante in pietre e malta polverizzato. Tutta l’area del fronte meridionale, che va dal tempio di Venere fino al Foro Triangolare, è da tempo oggetto di attenzione a causa delle numerose criticità strutturali e statiche che presenta, fin dall’antichità, ospitando case poste a strapiombo sul costone roccioso, articolate su più livelli e che inglobano parte delle mura di cinta. L’APPELLOProlungare la Naspi (l’assicurazione sociale per l’impiego) fino al 30 aprile, sostenere le imprese con sgravi e nuove misure per il credito: è quanto chiede al governo il Comune di Sorrento, per fare fronte alla grave emergenza economica che rischia di mettere in ginocchio l’economia della Costiera. «La Naspi, come è noto, è una indennità mensile di disoccupazione, destinata ai lavoratori stagionali, dipendenti di imprese turistiche spiega il sindaco Giuseppe Cuomo -. Abbiamo chiesto al premier Giuseppe Conte e al ministro del Lavoro Catalfo, la possibilità di estendere l’indennità mensile di disoccupazione per i dipendenti e di prevedere aiuti per le nostre aziende». Analoga richiesta è stata avanzata da Capri.La penisola sorrentina è una delle mete più gettonate della Campania, sotto il profilo turistico. Sorrento, da sola, conta oltre tre milioni di visitatori l’anno, che alimentano un circuito fatto di strutture ricettive alberghiere, b&b, ristoranti, bar, negozi. Senza contare i servizi, dai charter nautici alle escursioni e l’indotto, ad esempio, del florido settore del wedding, come banqueting, fotografi, acconciatori, sarti, fiorai. «Ammortizzatori sociali, facilitazioni al credito ed agevolazioni su mutui, tributi e contributi sono alcuni degli strumenti per combattere la crisi aggiunge il sindaco Cuomo . Oltre al sostegno alle imprese ed ai lavoratori, punteremo ad una campagna di comunicazione e di immagine in grado di trasmettere un segnale di normalità. È un brutto momento, ma insieme bisogna trovare la forza di andare avanti. Ce la faremo».