(da il Mattino del 27.6.11) Anna Maria Boniello. Capri – Il twist compie cinquant’anni e Peppino di Capri, il cantante che per primo portò il twist in Italia, martedì sarà festeggiato dal Sindaco di Saint Tropez, che in una cerimonia ufficiale gli consegnerà le chiavi d’oro della città. Il cantante, icona della musica italiana nel mondo, racconta come oggi siano proprio i più giovani suoi fan a chiedergli di suonare questo cavallo di battaglia che fece epoca negli anni ’60. E nel dipanare il filo dei ricordi Peppino narra che quella musica composto nel ’61 Chubby Checker, scalò le classifiche di tutto il mondo dilagando da New York a Parigi. “Fu proprio da Parigi” ricorda Peppino “ che quella musica mi venne segnalata dal mio amico Jerry dei Brutos che si trovava nella capitale francese per una tournee all’Olympia, e mi annunziò che sarebbe stato anche in Italia un grande successo, suggerendomi di anticipare tutti, inviandomi lo spartito. Capii subito” dice Peppino “che quel ballo avrebbe rivoluzionato il mondo musicale e si sarebbe imposto proprio per il suo ritmo e per i suoi passi di ballo, che io imparai guardando ripetutamente la Settimana Incom, il documentario che veniva proiettato nelle sale cinematografiche prima delle proiezioni dei film. I fatti mi diedero ragione, e “Let’s Twist Again” impazzò in Italia, raggiungendo la vendita di un milione e duecentomila copie dichiarate, quando il mercato di allora si saturava a seicentomila. Poi mi venne l’ispirazione visto il successo del pezzo originario di scriverne uno io con l’idea di volerla dedicare ad una città balneare effervescente. E così mi misi al pianoforte e accennai le prime note di ‘Saint Tropez Twist’” continua Peppino “Il titolo era già l’attacco musicale, e quindi le parole le scrisse il mio primo chitarrista, il compianto Mario Cenci. E alla ‘Bussola’, dove suonavo allora con i Rockers non appena attaccai ‘A Saint Tropez…’ si scatenò una vera e propria sarabanda, ed io dovetti ballare con loro ed insegnare a molti i passi di quella scatenatissima danza dove l’elemento principale era quello che non bisognava toccarsi, e tutto il ritmo era affidato a sé stessi” Il twist infatti segnò una vera e propria rivoluzione nel panorama dei balli dei giovanissimi, guardato con diffidenza anche dagli over ’30, ma che si impose immediatamente in tutti i night club, gli antenati della moderna discoteca, dove si poteva ascoltare musica dal vivo con l’orchestra in pedana e ballare in pista. Il twist invece vanta la primogenitura dei balli non di coppia, ed addirittura un mito della danza come Fred Astaire lo inserì nelle sue lezioni delle sue scuole di ballo. Il twist, come il rock ha segnato gli Anni ’50, dal ’61 in poi contraddistinse i mitici anni ’60. E sulle note della sua musica sono state composte decine e decine di canzoni, ma quella che ancora oggi riesce a catturare l’attenzione dei frequentatori è ancora Saint Tropez Twist. Il pezzo, composto da Peppino di Capri, che addirittura nel Natale del 1961, a Studio Uno, la trasmissione di Antonello Falco, la più seguita del Sabato sera, riuscì ad entrare in video superando le barriere della rigida censura del tempo e lo ballarono 24 ballerine in calzamaglia che si esibirono sul piccolo schermo, decretando così l’entrata a pieno merito del twist nell’elenco dei balli più alla moda che avevano conquistato anche la Penisola. E Martedì, a distanza di 50 anni da quel giorno il Sindaco di Saint Tropez, nella sala municipale della ridente località francese, consegnerà a Peppino le chiavi della città ringraziandolo anche del successo turistico che la canzone ha portato alla sua città, e dopo la cerimonia ufficiale l’evento sarà al centro di una serata di gala all’Hotel Byblos. Ovviamente la colonna sonora non potrà essere che quella di ‘ Saint Tropez Twist.’