Fonte: Il Mattino.it
di Anna Maria Boniello
A Villa Lysis sabato 8 giugno inaugura Jeunesse d’Amour, la mostra di Roberto di Alicudi, a cura di Valentina Rippa. Il titolo rievoca la dedica che Fersen iscrisse sulla targa che ancora oggi campeggia sulla parete esterna della dimora sul tetto di Capri: una villa consacrata all’amore e al dolore dove il barone visse la sua “giovinezza d’amore”, appunto, con Nino Cesarini. L’opening sarà accompagnato da una suggestiva performance di danza contemporanea della Compagnia Virgilio Sieni, prevista per le ore 19, che vedrà protagonisti Virgilio Sieni, i danzatori Maurizio Giunti, Jari Boldrini e la violoncellista Naomi Berrill. Si compenetreranno sulla scena danza, voce e suono, mentre nelle sale della Fumeria d’oppio della storica residenza del barone Fersen sarà esposto un corpus di oltre cinquanta opere che ruotano attorno a due nuclei tematici: Capri e la Sicilia. Un racconto visivo che accoglie molteplici storie sul Genius Loci: un sapiente mix di leggenda e fantasia con una singolare rilettura della rappresentazione pittorica classica che attinge in egual misura dalla storia e dalla mitologia con riferimenti alle tradizioni, ai riti pagani ed esoterici.
Un mosaico colorato in cui si intrecciano da un lato leggende e personaggi a metà tra il sacro e il profano strettamente legati alla tradizione eoliana e dall’altro gli aneddoti frivoli della mondanità caprese insieme ai paesaggi iconici. Ritroviamo la Marchesa Casati Stampa con il fidato leopardo e un pavone blu, il sadico De Sade, la temeraria principessa Pignatelli nel severo costume rosso cupo e altri viveur dell’epoca. Matermania, i Faraglioni, la Torre dell’Orologio, il Bar Tiberio, Casa Malaparte, la Grotta Azzurra, Punta Tragara ed altri luoghi universalmente famosi che non potevano sfuggire alla virtuosità dell’artista. «Roberto di Alicudi – commenta la curatrice- predilige una simbologia allusiva ed ironica, rifacendosi ad uno stile pittorico buffonesco, reinterpretato nel gesto e nel pensiero, con una grazia antica». L’artista restituisce la sua visione poetica e fanciullesca in opere intellettualmente vivaci, ricche di rimandi, trasportando il visitatore in una dimensione estrosa che offre più spunti di lettura e lo fa con uno stile estremamente personale seppure con riferimenti agli stilemi dell’arte naïf. La mostra si compone di dipinti di piccole dimensioni, caratterizzati da un particolare uso della luce e del colore ad olio che viene steso su vetri originali d’epoca; anche le cornici utilizzate sono frutto di una attenta ricerca da brocante, pertanto una è diversa dall’altra. La tecnica minuziosa con cui tutte le opere sono realizzate è l’arte dei Pincisanti, appresa nei borghi antichi della Sicilia: si parte da un dettaglio dipingendo ad olio su vetri antichi in maniera speculare rispetto alla resa che si vuole ottenere e si “scopre” il risultato soltanto a dipinto finito. In esposizione anche una video installazione in cui è ripresa la performance realizzata dall’artista con la comunità di arcudari ispirandosi al “sentire collettivo” di cui Diefenbach sul finire dell’ottocento fu il fautore nell’isola di Capri. Il progetto si avvale del Patrocinio della Città di Capri, del Fai Campania e Fai Campania Gruppo Isola di Capri, ed è stato realizzato grazie al contributo di Fondazione Ferrarelle, Supernova Stp Srl Benefit, ed al supporto di Wine & the City. Il catalogo edito da Editoriale Scientifica, disponibile presso La Conchiglia Capri, è corredato dai testi di: Roberto di Alicudi, Luisa Brancaccio, Alfredo De Dominicis, Cesare Cunaccia, Michele Pontecorvo, Valentina Rippa. Le fotografie in catalogo sono di Jeremy King.