Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – Capri aperta tutto l’anno e “salviamo la capresità altrimenti l’isola è destinata a morire”. L’associazione Atex isola di Capri, che riunisce le strutture ricettive extralberghiere di Capri e Anacapri in una nota ha condiviso “in pieno la sollecitazione” dell’assessore regionale al turismo Felice Casucci che nei giorni scorsi aveva sottolineato la necessità che in località turistiche come Capri e Ischia, le strutture ricettive debbano essere aperte tutto l’anno. “In rappresentanza delle strutture extralberghiere dell’isola di Capri – ribadiscono da Atex isola di Capri presieduta da Graziano d’Esposito – confermiamo che molti dei nostri operatori non chiudono durante la bassa stagione e sicuramente collaboreremo a tutte le iniziative finalizzate a incrementare il flusso turistico nei mesi invernali. Riteniamo, però, sia fondamentale una strategia che si allarghi a tutta la filiera turistica caprese e non solo alla ricettività. Occorre infatti che bar, ristoranti, negozi condividano tale percorso perché un turista che arriva sull’isola non può ritrovarsi in ‘un deserto’”. Intanto ha trovato molti consensi e condivisione l’appello, il grido d’allarme, lanciato da Anna Maria Boniello, storica giornalista di Capri e presidente dell’associazione culturale “Antemussa – L’isola della conoscenza”. In una conversazione con “Huffington Post”, infatti, la Boniello ha evidenziato che “Capri era un tempo una città con circa cinquemila abitanti, con cameriere e ristoratori, con piccoli agricoltori, con marinai che non vendevano il giro dell’isola con motoscafi roboanti. Ora tutta la manodopera viene dalla terraferma – dice Anna Maria Boniello in un intervento che ha riscontrato un plauso generale e trasversale – si ha difficoltà a reperire persone del posto, perché non ci sono persone del posto. La capresità non esiste più, Capri in questo periodo dell’anno è deserta”.