Fonte: ANSA
Dopo il convegno organizzato dal comune di Capri sul problema dell’overtourism cominciano ad arrivare le prime reazioni e controproposte. Il gruppo di
minoranza “Capri ai Capresi” in un documento pubblico ha sottolineato che: “le località turistiche sono diverse, Capri non è Positano, così come Positano non è Capri e quindi è impensabile disciplinare la materia nello stesso modo”. Ed infatti è stato sottolineato che “una regolamentazione per i flussi turistici in arrivo già esiste in un’ordinanza della Capitaneria di Porto di Napoli, datata 1999, attualmente in vigore, dove vengono distanziati gli orari di arrivi e partenze di navi e aliscafi, che approdano nel porto di Capri, con un intervallo di dieci minuti. A quell’epoca, venticinque anni fa, il numero dei passeggeri imbarcati rappresentava un quinto di quelli che oggi vengono trasportati, per cui bastavano dieci minuti – è stato sottolineato dal relatore Roberto Russo – con i numeri raddoppiati di circa cento tra aliscafi e navi i tempi dovrebbero essere distanziati di venti minuti tra un arrivo e l’altro sui moli”. Una misura per evitare il sovraffollamento,
almeno a Marina Grande “poiché non è possibile – ha aggiunto Russo – che tante persone si ritrovano nello stesso luogo nello stesso momento. E su questo punto ci vorrebbe l’applicazione dell’ordinanza e rimodulare i tempi”.