Fonte: Il Mattino
di Valerio Esca
L’ ordinanza della Regione colpisce, ma non affonda i dissidenti della mascherina. Il provvedimento emesso dal governatore della Campania Vincenzo De Luca, nella serata di mercoledì, che rende «obbligatorio indossare la mascherina per chi è in attesa ai terminal dei mezzi pubblici: banchine di aliscafi e traghetti, binari ferroviari, fermate di autobus, oltre che a bordo e durante tutto il tragitto» è stata rispettata a metà dai napoletani. Otto su dieci la indossano all’ interno di bus e metro, mentre sulle banchine, causa anche il caldo, in molti continuano ad utilizzarla come poggia mento, o come bracciale legata al gomito.
All’ aria aperta la differenza si nota di più. Uno su due continua infatti a non utilizzare la mascherina protettiva: «Siamo all’ aria aperta non capisco perché dovrei indossarla», sostiene una signora di mezza età alla fermata dell’ autobus, a pochi metri dalla stazione centrale di Piazza Garibaldi.
IL PROVVEDIMENTO Rispetto a prima cosa cambia?
Che c’ è l’ obbligo di utilizzo anche per chi attende ai terminal e soprattutto si è data la possibilità alle società che gestiscono i trasporti di «vietare l’ ingresso a bordo dei passeggeri che non indossino la mascherina e adottare ogni misura idonea ad evitare assembramenti a bordo, fino al completo deflusso dei passeggeri all’ arrivo». Girando la città la sensazione è che il provvedimento, al netto di casi particolari, stia comunque tenendo bene. I napoletani hanno recepito bene il messaggio, ma ci sono dei distinguo da fare: all’ interno dei mezzi pubblici quasi tutti indossano la mascherina, sia sui bus che sulla metropolitana linea 1: circa sette su dieci si attiene all’ ordinanza regionale. Sulle banchine un po’ meno. Quelle della linea 1 sono molto ampie, questo consente alle persone di restare ben distanziate una dall’ altra, esclusi gli orari di punta. In molti preferiscono così abbassarsi la mascherina e restare senza. Cosa vietata dall’ ordinanza appena emessa. Difficile trovare invece qualcuno senza dpi all’ interno della stazione Garibaldi, dove la stragrande maggioranza indossa la mascherina.
ALLE PENSILINE BUS Ci sono poi fermate, come quella del tram di via Cristoforo Colombo, dove sei cittadini su sei non indossano la protezione. All’ aria aperta appunto si fa più fatica, qualcuno si lamenta del caldo, altri pensano che lo spauracchio del virus sia oramai lontano. Arrivando da Capodimonte, direzione Museo, un gruppetto di persone alla fermata del bus, anche se con poco distanziamento sociale ha seguito le direttive della Regione: tutti con la mascherina ben posizionata sul naso. All’ interno degli autobus, come nelle metropolitane, è più difficile trovare qualcuno senza dispositivo di protezione, con le dovute eccezioni: «Quando capita che ci sia qualcuno senza mascherina racconta Pasquale, autista Anm di vecchia data sono direttamente gli altri cittadini a redarguirlo. Noi potevamo poco fino a a qualche giorno fa, adesso possiamo anche impedire l’ accesso a chi non ce l’ ha.
Ma certamente non possiamo fare gli autisti e i controllori allo stesso tempo». Intanto, sui bus, restano inibite ai passeggeri la porta anteriore e l’ area immediatamente alle spalle del posto guida delimitata da catenella divisoria.
Per una migliore e più efficace gestione degli spostamenti in superficie, resta attiva la nuova funzionalità che indica in tempo reale sui display dei bus, sulle paline elettroniche e le app di infomobilità, lo stato di capienza posti di ciascun bus in arrivo alla fermata. Se il bus in arrivo è completo, sulle paline elettroniche intelligenti di fermata, comparirà un asterisco di fianco al numero della Linea mentre sulle app GiraNapoli, Moovit, e Infoclick, l’ utenza viene informata in tempo reale con notifiche in evidenza.
AL PORTO Al Molo Beverello, dopo le polemiche dei giorni scorsi sul caos mascherine e la decisione di predisporre un servizio di agenti in borghese a bordo degli aliscafi, non pare che la situazione sia poi migliorata. Alle biglietterie soltanto un napoletano su due indossa la mascherina; senza dpi anche quattro persone in attesa dell’ aliscafo su alcune panchine posizionate nei pressi delle biglietterie, anche se tutte distanziate. Al terminal del Molo Beverello circa una ventina di persone, qualcuno porta la mascherina abbassata, altri sono invece sprovvisti del dispositivo. Su traghetti e aliscafi però, gli addetti ai lavori fanno sapere che «a bordo senza mascherina non si sale». «Fa molto caldo però bisogna indossarla. Noi non la togliamo neanche all’ interno, una volta sedute» raccontano Viviana, Morena e Serena, tre ragazze dirette a Capri. «Certo, sarà anche fastidiosa incalzano ma se queste sono le regole vanno rispettate».