MARIANO DELLA CORTE
CAPRI –E’ polemica a Capri sulle modalità di affidamento del servizio di bigliettazione per l’accesso ai Giardini di Augusto, il famoso parco pubblico con vista mozzafiato sui Faraglioni e sulla baia di Marina Piccola per la cui visita, dallo scorso anno, i turisti devono pagare un euro a testa. I consiglieri dei gruppi di opposizione al Comune di Capri hanno chiesto l'annullamento del bando di gara indetto dall’ente per la gestione della biglietteria. La richiesta è stata formulata dai cinque consiglieri dei gruppi di minoranza “L’onda – rinnovamento e sviluppo”, “I Capresi per Capri” e “Per Capri”, Marzio Lembo, Enrico Romano, Ada Gargiulo, Costantino Federico e Anita de Pascale, in una lunga nota inviata al Segretario Comunale Paolo Rispoli e ai responsabili dei settori affari generali e finanziario. Oltre a ribadire la propria posizione di netta contrarietà al pagamento di un biglietto per l’ingresso e la visita ai Giardini di Augusto, gli esponenti dei gruppi consiliari che siedono nei banchi di opposizione sottolineano: “Le condizioni alle quali, lo scorso anno, fu affidato il servizio furono manifestamente penalizzanti per il Comune e favorevoli per l’affidatario del servizio. Difatti, benché negli atti fosse stimato in 300.000 il numero di potenziali visitatori e, di conseguenza, al prezzo di un euro a biglietto, fosse stimato in euro 300.000 l’incasso complessivo, il servizio fu assegnato a fronte del pagamento al Comune di euro 55.000 oltre il 10% sugli incassi superiori a tale somma. Era pertanto ‘a priori’ evidente, sulla base delle stesse stime contenute negli atti, che l’affidatario del servizio avrebbe percepito una somma largamente superiore a quella percepita dall’ente pubblico. Ciò è stato confermato dai fatti in quanto al termine del servizio è risultato che sono stati venduti circa 330.000 biglietti e che il Comune ha percepito circa euro 110.000 a fronte di un incasso di euro 330.000”. Nel documento delle opposizioni è inoltre scritto: “Nella nuova gara d’appalto, che affiderà il servizio per un triennio, per il canone annuo da corrispondere al Comune è stata fissata una base d’asta di soli euro 150.000. Ciò appare inspiegabile in considerazione del dato di circa 330.000 visitatori paganti dello scorso anno, tanto più che, per il triennio posto a gara, il periodo di attività del servizio è stato sensibilmente prolungato rispetto a quello dello scorso anno, per cui il numero di visitatori si può stimare in almeno 400.000 l’anno. Appare perciò evidente che la base d’asta stabilita è suscettibile di procurare un ingente danno patrimoniale al Comune, favorendo l’aggiudicatario del servizio”. I consiglieri di minoranza hanno chiesto, sull’argomento, la convocazione di una seduta straordinaria del civico consesso.