Anna Maria Boniello. Capri – Il sindaco di Anacapri vince la sua battaglia lanciata un anno fa contro le slot-machine. Sullo scottante argomento, la ludopatia che ormai ad Anacapri stava diventando un fenomeno dilagante,il primo cittadino Franco Cerrotta, addirittura, ha indetto un referendum nell’election day delle passate elezioni regionali raccogliendo il 98% di adesioni. Ad impugnare però il regolamento votato nel consiglio comunale che imponeva per installare le macchinette mangiasoldi in locali pubblici una distanza di 150 metri dai cosiddetti luoghi sensibili, vale a dire, scuole, palestre, circoli ricreativi,sedi di associazioni, ristoranti, bar, spiagge, chiese e luoghi di culto e persino cimiteri, furono alcuni commercianti titolari di licenze di pubblici esercizi che prima ricorsero al Tar, che non accolse la richiesta di sospensiva, e poi ricorsero direttamente al Presidente della Repubblica, che inviò , essendo competente per materia, gli atti al Consiglio di Stato, che essendo l’organo giurisdizionale amministrativo legifera su tale materia. Ed ieri i giudici della seconda sezione del Consiglio, hanno respinto i ricorsi straordinari presentati dagli esercenti anacapresi. “Le disposizioni censurate – spiegano i giudici di Palazzo Spada – hanno riguardo a situazioni che non necessariamente implicano un concreto pericolo in commissione di fatti illeciti o di turbativa dell’ordine pubblico, preoccupandosi piuttosto delle conseguenze sociali dell’offerta dei giochi su fasce di consumatori psicologicamente più deboli, nonché dell’impatto sul territorio dell’afflusso a detti giochi degli utenti”. Subito dopo che gli è stata annunziata la sentenza il primo cittadino di Anacapri Franco Cerrotta ha dichiarato “Mi aspetto ora una decisa posizione anche da parte del Comune di Capri, al fine di rendere tutta l’isola no-slot”. Sono proprio le fasce più deboli e più soggette alla ludopatia che hanno spinto gli amministratori anacapresi a varare il regolamento, ad organizzare assemblee pubbliche per tastare il polso alla cittadinanza, ed infine ad indire il referendum chiamando espressamente i cittadini ad esprimere il loro parere. Un referendum che si concluse positivamente per l’amministrazione che vide raccogliere ben il 98% dei voti a favore della regolamento sui giochi leciti che era stato approvato in giunta. Immediata arrivò la risposta da parte degli esercenti che ritenevano che venisse violata la libertà d’impresa. Il verdetto di ieri dei giudici invece, che ha passato al setaccio sia il ricorso che il regolamento, dopo aver consultato le varie normative europee, nazionali e regionali su tale tematica, ha emesso la sua sentenza affermando che il sindaco può esercitare il proprio potere regolatorio anche quando si tratta dell’esercizio di gioco d’azzardo, quando determinano situazioni relative alla tutela della salute, quindi della ludopatia, e della quiete pubblica. E il regolamento al quale ha contribuito a carattere volontario, il prof. Maurizio Fiasco, che recentemente ha ricevuto “motu proprio” dal Presidente della Repubblica l’Onorificenza di Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana per la sua attività di ricerca sui fenomeni socioeconomici come il sovra indebitamento delle famiglie, l’usura, e l’impatto sociale del gioco d’azzardo legale ed illegale, tiene conto proprio dei danni fisici e psichici che nascono nei soggetti delle fasce più deboli, anziani, casalinghe e giovani, che vengono attratti dalla prospettiva di facili guadagni e cadono vittima del gioco d’azzardo. Un fenomeno che ad Anacapri sta assumendo forme preoccupanti ed è nata da qui l’esigenza di intervenire con un regolamento ad hoc che disciplina l’uso delle terribili macchinette.