Fonte: Mariano Della Corte da Il Mattino
Le terze dell’istituto comprensivo hanno aderito al progetto della Fondazione Slow Food per la biodiversità. La raccolta fondi «per un cibo pulito e giusto» ha coinvolto l’intera comunità: il clou ai mercatini di Natale.
Natale all’insegna della solidarietà e della biodiversità. È partito quasi come un gioco didattico il progetto, coordinato e promosso dalla professoressa di Tecnologie Marilù Esposito, che ha portato gli allievi delle terze della Scuola secondaria di primo grado dell’Istituto comprensivo Gemito di Anacapri ad adottare un orto in Africa, aderendo a un progetto Slow Food promosso dalla Fondazione Slow Food per la Biodiversità Onlus. La Fondazione, nata nel 2003 a Firenze, è l’organismo operativo di Slow Food per la tutela della biodiversità alimentare e si occupa di coordinare in tutto il mondo i Presìdi, l’Arca del Gusto, gli orti in Africa, l’Alleanza Slow Food dei cuochi ed i Mercati della Terra. Tutti progetti che promuovono un’agricoltura in equilibrio con l’ambiente che ha come principali obiettivi la sovranità alimentare e l’accesso per tutte le comunità ad un cibo buono, pulito e giusto. La raccolta fondi, portata avanti dai giovani studenti del Gemito al fine di adottare uno dei «10.000 orti in Africa», è proseguita senza sosta nei mesi di novembre e dicembre e ha generato una catena di solidarietà in tutta la comunità di Anacapri, con il suo apice durante i mercatini di Natale in Piazza San Nicola. L’iniziativa è stata proposta nell’ambito dell’Unità didattica di Tecnologia che, partendo dalla conoscenza di Slow Food e di Terra Madre 2018, giunta quest’anno, a Torino, alla sua XII° edizione, ha permesso ai ragazzi di parlare del futuro del cibo, dei meccanismi di salvaguardia di una produzione bio-sostenibile promossi da slow food nei diversi angoli del globo, dei presìdi e iniziative dell’associazione, approfondendo il tema della Biodiversità e della necessità della sua tutela.
IN CLASSE LO STUDIO DEI MECCANISMI DI SALVAGUARDIA DI PRODUZIONI BIO-SOSTENIBILI ED EQUOSOLIDALI
LA MAPPA
I temi della grande mappa della Biodiversità sono stati tanti: la lotta per un cibo buono, pulito e giusto per tutti, la conservazione della Biodiversità nella poetica dell’Orto dei frutti dimenticati e della Cattedrale delle foglie di Tonino Guerra, la conservazione della biodiversità nelle Banche del biogenoma, l’esempio di lotta contro le multinazionali dei veleni e dei brevetti di Vandana Shiva, con la sua associazione Navdania (nove semi) per la diffusione di sementi pulite e condivise dai coltivatori. Navigando sul sito della fondazione Slow Food i ragazzi si sono appassionati all’idea di donare un orto ad una comunità africana seguiti dalla docente Marilù Esposito che ha appoggiato l’idea, supportando gli allievi nell’organizzazione. Unanime il consenso: dalla dirigente Rossella Ingenito, ai docenti, alle famiglie. I ragazzi hanno realizzato urne per la raccolta di fondi e una campagna sia all’interno della scuola che nella comunità, dove molti esercenti stanno esponendo i salvadanai e le locandine realizzate dai ragazzi. Ma l’iniziativa più coinvolgente è stata la partecipazione al Mercatino di Natale in Piazza San Nicola, in cui i ragazzi, dopo regolare richiesta al sindaco, e con una serrata organizzazione dei turni di vendita e di sorveglianza degli adulti, hanno offerto tanti piccoli oggetti e decori natalizi realizzati con le loro mani o dalle mani esperte di mamme, papà, nonne zie, o offerti da commercianti artigiani, con una partecipazione corale davvero entusiasmante. La quota che Slow Food chiede per sostenere un orto (900 euro) non è usata soltanto per comprare zappe, carriole, innaffiatoi e recinzioni ma serve per rendere possibile il lavoro e la formazione dei responsabili africani che devono coordinare le comunità. Un contributo è riservato al lavoro di monitoraggio degli orti già avviati e al rafforzamento della rete locale attraverso l’organizzazione di eventi e scambi tra comunità, nonché a garantire borse di studio ai giovani africani, farli viaggiare e conoscere altre realtà.