Fonte: Metropolis
di Marco Milano
CAPRI – E’ stato il costumista delle pellicole di successo del premio Oscar Paolo Sorrentino, l’uomo trovato privo di vita nelle acque di Capri e per il quale in queste ore dovrebbero giungere i risultati dell’autopsia. Luca Canfora, cinquantuno anni, aveva “firmato” le mise dei protagonisti in “The Young Pope” ma anche nel film che ha fatto la storia del cinema italiano portandolo in cima al mondo, “La Grande Bellezza”. E proprio la sua professionalità e bravura lo hanno fatto uno dei costumisti più apprezzati del grande schermo, tanto che in rete da diverse ore si sommano cordogli e messaggi di big e protagonisti del mondo della celluloide che stanno tributando il loro ultimo saluto a Canfora, diplomato a Napoli all’istituto d’Arte Filippo Palizzi, e che aveva iniziato la carriera nella sartoria del Teatro dell’Opera di Roma prima di raggiungere importanti successi come assistente di costumisti del calibro del premio Oscar Milena Canonero, in “Grand Budapest Hotel” di Wes Anderson, Carlo Poggioli in “Ritorno a Cold Mountain” di Anthony Minghella e poi, nei film di Paolo Sorrentino con il quale aveva lavorato in “Youth” e “Loro” e, appunto, ne “La Grande Bellezza” insieme a Daniela Ciancio. Al regista Premio Oscar era legato anche da amicizia, in rete si troverebbero, tra l’altro, anche foto di Canfora e Sorrentino che posano sorridenti proprio alla festa di compleanno del costumista. E a Capri, Luca Canfora, stava lavorando ancora una volta con il regista napoletano, per il nuovo film, che vede in Napoli e Capri due delle location interessate dalle riprese. Ma proprio sull’isola azzurra si è spezzata la sua vita, per cause in corso di accertamento. Il dramma, come ormai noto, ricordiamo, è scattato venerdì quando a Capri, a metà mattinata, un canoista segnalava alla Guardia Costiera, un cadavere che galleggiava sulle acque antistanti la Grotta dell’Arsenale, “sotto” via Krupp, la strada che dai Giardini di Augusto conduce alla Torre Saracena. L’analisi del corpo della vittima, riconosciuto dalla fede nuziale che portava al dito, che si dovrebbe completare proprio in queste ore dovrebbe stabilire la causa del decesso, mentre proseguono le ricerche del suo telefono cellulare. A seguire il caso è la Polizia (commissariato di Capri e squadra mobile di Napoli) con il coordinamento della Procura di Napoli titolare dell’inchiesta il Pm Silvio Pavia con il procuratore aggiunto Simona Di Monte e sono stati ascoltati numerosi conoscenti di Luca Canfora, tra amici e parenti, per provare a ricostruire il complesso mosaico che al momento non esclude tra le ipotesi sia l’incidente che il suicidio, ma si tratta di possibili tesi, assolutamente non comprovate, da fatti, e probabilmente soltanto l’esito che arriverà al termine dell’esame autoptico potrà restringere il campo delle supposizioni.