Fonte: Metropolis
di Marco Milano
A Capri il mistero degli oggetti di Luca Canfora spariti. Dopo il sopralluogo effettuato dai periti delegati dalla Procura di Napoli, insieme alla Squadra Mobile ed alla Polizia di Capri, per ricostruire cosa sia effettivamente avvenuto nella mattina del 1° settembre 2023 quando Luca Canfora, il costumista del film di Paolo Sorrentino, “Parthenope” venne ritrovato privo di vita nelle acque sottostanti i Giardini di Augusto. Le indagini proseguono, nell’attesa che venga depositata dal perito della Procura la relazione medico-legale dopo la seconda autopsia effettuata a seguito la riesumazione del corpo del costumista napoletano che sull’isola azzurra era giunto insieme alla troupe ed al regista premio Oscar per effettuare le “riprese capresi” della pellicola ambientata tra Capri e Napoli. Canfora, cinquantuno anni, ha trovato in quella giornata la fine improvvisa della sua vita, e la prima ricostruzione dei fatti che ipotizzava un suicidio si è andata man mano affievolendo. A dare battaglia in questo senso e chiedere verità per Luca Canfora, è stato il fratello Giuseppe insieme agli altri familiari, che hanno sempre escluso che il loro caro potesse avere motivi tali da scegliere volontariamente di togliersi la vita. Le indagini e i sopralluoghi, dunque, sono mirati a stabilire effettivamente come Luca Canfora sia finito nelle acque sottostanti la terrazza dei Giardini di Augusto e via Krupp, considerando che l’ultimo filmato che ritrae il costumista in vita lo immortala proprio che varca il cancello dei giardini. Va detto, che uno dei misteri che avvolgono la vicenda è anche la scomparsa del telefonino cellulare, del portafogli e della felpa, tutti oggetti che Luca indossava prima della sua morte. Gli inquirenti, probabilmente, stanno seguendo più ipotesi, e insieme al suicidio, anche la morte accidentale e addirittura l’omicidio. Il più importante dubbio, infatti, che rimane ancora irrisolto è se Canfora fosse solo al momento della sua “caduta” in acqua.