Riceviamo e pubblichiamo
Di Januaria Piromallo
Uno splendore e porto con me un carico di dottorandi di architettura e scienze dell’informatica alla Federico II. Praticamente il meglio della generazione futura. Vengono dalla Cina, dalla Turchia, da Parigi. Si chiamano Simon, Sila, Bercu, Merjam, Lu, Hu, Gessica. Per loro era la prima volta a Capri ( e poi a Ravello). Erano tutti come Alice nel Paese delle Meraviglie. Occhi spalancati sull’Arco Naturale, visto da sotto salendo dalla grotta di Matermania.
Mentre Napoli diventa una Maxi Casa Vacanza, all’incirca 11mila di cui oltre la metà non dichiarate neanche ai parenti stretti. A Capri (per amor di cronaca anche a Ravello) la parola chiave é la destagionalizzazione, bisogna esercitarsi molto nella pronuncia e soprattutto nella messa in pratica. E mi sono fatta un regalo: un week end caprese fuori stagione alla scoperta di sentieri di trekking ai più sconosciuti. I turisti c’erano ma erano più educati, meno straripanti, e sopratutto in numero contenuto. Ci inerpichiamo per il Passetiello fino a Monte Solaro ( la funicolare é roba da turisti). Una vista mozzafiato a volo di uccello e noi sembra davvero di fluttuare nell’aria. Il neo/sindaco Paolo Falco, medico chirurgo, ha già fatto sentire la sua voce è l’anno prossimo applicherà la sua arte del bisturi agli sbarchi selvaggi vomitati da mostruosi traghettoni. Mentre Ermanno Zanini, direttore generale del Capri Palace Jumeirah (che l’anno prossimo si presenta con una nuova veste, più bella di prima, “convenzionata” dall’archistar Giuliano Dell’Uva)
lo professa da anni: tassa di soggiorno solo a chi pernotta. Già, ma la fetta degli sbarchi giornalieri é troppo appetitosa e nessuno dei “Caronti” ci vuole rinunciare. Cambio visuale: Villa San Michele, rarissimo esempio di museo aperto tutto l’anno. Calato il sipario sul Festival del Paesaggio Villa San Michele ospita un sorprendente allestimento, l’incontro inedito tra l’artista Sandro Chia, uno dei fondatori della Transavanguardia, e il medico, scrittore e filantropo svedese Axel Munthe.
“Abitanti di un altrove”, sognato ed evocativo, questo il titolo della mostra a cura di Arianna Rosica e Gianluca Riccio, che nasce come omaggio per celebrare i 75 anni dalla scomparsa della poliedrica figura di Axel Munthe, attraverso un nuovo corpus di opere del grande artista italiano realizzate appositamente per quest’occasione. Una perfetta combinazione tra la vivacità dei colori delle tempere di Chia e il bianco e nero degli enormi pannelli ricavati dalle foto d’epoca, una superficie mobile dal tocco vintage/chic che accoglie i quadri.
Un must to see fino al 30 marzo. E ricordatevi di andarci a piedi dalla Scala Fenicia come abbiamo fatto noi. Il golfo ai vostri piedi.
Piccola anticipazione: Si semina adesso per raccogliere i frutti in primavera. La sua arte ti rapisce, ti ammalia, ti stordisce, non te ne vorresti piu’ staccare. E’ un magnete. E la sua missione se la porta scritta nel nome d’arte che ha scelto “The Prism”, riflettere luce dal fuori al dentro e viceversa.
E così Stefano Simontacchi che voleva fare il filosofo ma il padre timoroso di trovarsi un figlio dalle ampie vedute ma disoccupato lo ha voluto avvocato. E lui é diventato il numero uno in materia tributaria. Ma da qualche anno è ritornato alla sua “missione artistica” . Ed eccomi a Capri anche con il suo curatore Sergio Lella per valutare un “Percorso d’arte sciamantica/spirituale”. Si parte da una full immersion di bellezza di paesaggi incontaminati per iniziare un percorso di conoscenza dentro di sé. Un viaggio che porteremo anche all’ Hotel Caruso Belmond, su quella stessa linea d’aria del Cammino degli Dei.
Anche L’hotel Caruso punta sulla destagionalizzazione. Con la Dieta Mediterranea a kilometro zero, seconda edizione, appena conclusa sotto il cielo stellato di Ravello. Dietro il nome dell’Hotel Caruso c’è una squadra, una famiglia, agricoltori, pescatori… Niente può raccontarti meglio di un ingrediente, di un’intuizione, un indizio che diventa sapore…E’ il mantra dell’Executive Chef Armando Aristarco che ha premiato i sostenitori del “turismo off” partendo dagli elementi della vita: Acqua, Fuoco, Terra, Aria ed Etere. Una poesia di gustosità. E ha invitato Andrea Antonini, superchef di Imago, ristorante stellato dell’Hotel Hassler che porta con sé la memoria antica dell’albergo più bello di Roma, affacciato su Piazza di Spagna. “L’errore è l’elemento indispensabile ad ogni creazione. Distruggiamo e ricostruiamo ogni ricetta con il solo scopo di migliorarci. L’errore é la base portante dell’evoluzione”, snocciola perle di saggezza applicabili in ogni settore il maestro di vita Antonini.