Anna Maria Boniello. Capri – E’ sempre la domenica la giornata più critica sul fronte del rientro da Capri. Il caos, la ressa e la folla comincia ad aumentare man mano a partire dal primo pomeriggio. Un fenomeno che gli osservatori dei flussi turistici e della mobilità sul territorio imputano al mancato monitoraggio che viene dato agli imbarchi dalla terra ferma, che quando superano i livelli di guardia, vale a dire i 7000 passeggeri in arrivo, mettono in crisi l’intero sistema. Infatti nei fine settimana il numero di passeggeri in arrivo va a sommarsi con quelli che hanno soggiornato a Capri e che nei mesi di alta stagione rientrano al termine del weekend. Si ritrovano quindi alle passerelle migliaia e migliaia di persone che diventano un vero e proprio muro umano che crea un vero e proprio blocco del porto. Un blocco che da qualche tempo, dopo i primi episodi dello scorso mese di maggio, le compagnie stanno cercando di evitare organizzando la partenza di corse straordinarie, stabilendo la partenza in contemporanea negli stessi orari previsti dalle corse ordinarie. Un sistema che ha consentito in quest’ultimo weekend di evitare problemi a migliaia di turisti al rientro in città. Domenica vennero organizzate ben 4 corse, due della Libera Navigazione e due della Snav che smaltirono, ordinatamente e senza caos, dalle prime ore del pomeriggio, i novemila passeggeri che erano arrivati nell’arco della giornata, ed i circa 3000 che avevano trascorso il fine settimana a Capri. Ma i problemi endemici del porto di Capri non riguardano solo il numero massiccio di sbarchi. La struttura portuale del molo principale è uno stretto corridoio lungo qualche centinaio di metri e largo appena 4 metri, dove si incolonnano passeggeri, in fase di imbarco e fase di sbarco, ed in determinate fasce orarie auto, camion e veicoli che trasportano merci. La soluzione potrebbe essere quella di dividere i flussi in arrivo e partenza e nelle fasce orarie dedicate allo sbarco dei trasporti di veicoli utilizzare l’attracco detto “la banchinella” dove si trova un’ampia piazzola che venne costruita proprio per alleggerire il carico che la banchina del porto commerciale in alcune ore deve sostenere ed evitare gli ingorghi di mezzi e folla che si creano nell’intera area portuale di Marina Grande.