Fonte: Il Mattino – 30 gennaio 2024
di Raffaele Vacca
Nella primavera del 1907 arrivavano a Capri torme di turisti. Dai vaporetti sgorgava una massa di esseri umani che inondavano mercato e strade, e si riversavano negli hotel economici, essendo spariti da tempo i modesti alberghi. In alcuni giorni sembrava quasi che un’ondata di “cavallette” si abbattesse sul paese e sugli abitanti. Questo si legge quasi all’inizio delle conversazioni tra Rainer Maria Rilke e Leopold von Schlözer, avvenute nel maggio del 1907 e pubblicate da von Schlözer nel 1923 in Germania. Il 3 maggio 1968 Max Vajro, in “Lettere a Il Mattino”, con il titolo di “I problemi di Capri”, rispose ad una lettera inviata da Mario Cacace, proprietario dell’Albergo “Europa Palace” di Anacapri, dopo aver letto sul quotidiano un servizio dello stesso Vajro, intitolato Capri muore lentamente, pubblicato nel mese precedente, ispirato dalla mancanza d’un turismo invernale. Diceva, fra l’altro, che Capri era “cara”. Da questo e da tanti altri scritti, pubblicati specialmente dalla metà del Novecento in poi, si rileva che quello che è stato scritto e si sta scrivendo in questi giorni non è nuovo. Ripropone però problemi che non sono stati mai opportunamente risolti. Qualche anno fa il Premio Capri-San Michele propose un incontro (una serie di incontri) fra tutte le associazioni culturali dell’Isola, per discutere quale potesse e dovesse essere l’Isola nei dieci anni seguenti. Ciò nella convinzione che è proprio dell’autentica cultura osservare e valutare la situazione esistente, e dare senso ed orientamento alla politica, all’economia, al commercio. Un tale incontro è sempre più necessario per riflettere anche su come rendere il turismo estivo meno caotico, meno frettoloso, più a misura d’uomo, e su come sviluppare il turismo invernale, anche ricordando che sul finire dell’Ottocento era quello proprio di Capri, mentre d’estate alberghi come il Quisisana restavano chiusi. Ipoteticamente il nuovo turismo invernale caprese non dovrebbe gareggiare con quello estivo ma, nell’attuazione di un preciso, dettagliato, condiviso progetto, redatto nella consapevolezza dell’attuale situazione nazionale e mondiale, dovrebbe offrire possibilità di un confortevole e dilettevole soggiorno (con alberghi, ristoranti, botteghe, bar, strutture di vario genere) a uomini e donne di ogni età, che non si sorprendano nel vedere chiusi altri alberghi, altri ristoranti, altri bar, altre botteghe, altre strutture; che non si sentano prigionieri dell’Isola quando la navigazione marittima nel Golfo è sospesa; e che siano contenti e lieti di vivere tra bellezze naturali, storiche ed artistiche uniche al mondo.


















