Fonte: Il Mattino
di Ettore Mautone
Paura indistinta del Coronavirus, ansia da contagio, depressione da limitazione della sfera sociale: in poche parole disturbo post traumatico da stress post Covid. Una sindrome diventata molto comune a causa della pandemia e che può esprimersi in mille modi diversi. Il sottile filo rosso che accomuna tutti coloro che la vivono è aver trascorso i lunghi mesi del lockdown non solo nel rassicurante riposo domiciliare ma anche con il pensiero arrovellato nella progressiva e incombente consapevolezza di essere vulnerabili a un nemico invisibile e sconosciuto capace di colpire alle spalle chiunque e in qualunque momento. È su queste premesse che a Napoli, una sera a cena tra amici, è nato il progetto Mindfulness a Villa Marina. A rivelarci di cosa si tratta è Luigi Lavorgna, neurologo, dirigente medico presso il Policlinico universitario Vanvitelli. «Tutto è partito dalla constatazione che la pandemia di Covid-19 – spiega Lavorgna – ha generato una condizione che può essere inquadrata come un disturbo post traumatico da stress e dall’ applicazione, per tale disturbo, di una disciplina chiamata Mindfulness che ha dato ottimi risultati scientifici in studi su malattie croniche neurologiche. Utilizziamo questa tecnica di cura ad esempio quando riveliamo a un paziente la diagnosi di una malattia neurologica cronica. L’ obiettivo è consentire alla persona di riappropriarsi della propria vita e della capacità di vivere in pieno benessere sebbene con un riassetto rispetto a una variabile esterna che non possiamo controllare». LA TERAPIA Uno spazio aperto, un giardino o un bel panorama sono le condizioni ideali per mettere in pratica questa disciplina basata sulla respirazione e sulla vista del bello.
«Proprio da questa necessità – aggiunge lo specialista – si è pensato di praticarlo a vantaggio dei turisti ospiti di Villa Marina a Capri che ha degli spazi che ben si prestano a favorire l’ armonia».
Un’ idea progettuale nata per caso ma il cui successo va già oltre ogni aspettativa. I turisti arrivano molto impauriti. Nella prima settimana sono stati soprattutto gli italiani a incuriosirsi ma dallo scorso week end diverse coppie provenienti da diverse parti del mondo hanno apprezzato e praticato il percorso suggerito. Un potente antidoto alla paura ma anche uno strumento reale ed efficace per la fase di convivenza con il virus grazie all’ affiancamento di un medico specialista esperto.
Mindfulness dunque, può essere considerata come una sorta di processo che porta l’ individuo ad essere consapevole di se stesso, dei propri pensieri, delle proprie sensazioni e della realtà, intesa come qui e ora. Una tecnica antica che affonda radici in un lontano passato (filosofia buddhista) ma che oggi trova sbocchi collocati a pieno titolo inambito medicograzie agli studi condotti dal biologo e professore americano della School of Medicine dell’ Università del MassachusettsJon Kabat-Zinn. «Mindfulness – conclude Lavorgna – può essere utilizzata perridurre lo stressecontrollare le emozioni negative in tutti quei casi in cui è necessario fronteggiare situazioni spiacevoli o che creano disagio e arrecano sofferenza alla persona. Solitamente viene praticata inposizione seduta, a terra su cuscini o tappeti, oppure su una sedia. Gliocchidovrebbero essere chiusi e laconcentrazionedella persona deve essere rivolta soloallarespirazionee ai movimenti effettuati dall’ addomedurante le inspirazioni e le espirazioni. In questo modo, la persona dovrebbe riuscire a raggiungere laconsapevolezza del proprio respiro, di sé, dei propri pensieri, delle proprie emozioni e della realtà circostante. Coloro che si avvicinano per la prima volta alla Mindfulness eseguono brevi sessioni di 10 minuti.
Se si apprende e utilizza la tecnica con consuetudine diventa quasi un rifugio. Il messaggio è: non devo lasciarmi andare ma godere della vita perché io ce la faccio».